Giudice cinese ai familiari di praticanti del Falun Gong: «Che assumiate o no un avvocato non fa differenza»

Carol Wickenkamp,Epoch Times02.04.2014

Un giudice nel Nord della Cina ha impedito alle famiglie e agli avvocati di presentare gli appelli in favore dei praticanti del Falun Gong, un’antica pratica spirituale cinese, condannati a gennaio per aver installato delle antenne satellitari con lo scopo di guardare i programmi televisivi stranieri.

Nella foto: Dalian, provincia di Liaoning, l’avvocato Cheng Hai deposita presso la Procura del Popolo una denuncia inerente il trattamento da lui subito. Cheng è stato picchiato per due volte, messo nella lista nera e rinchiuso nel corso del processo mentre difendeva i praticanti del Falun Gong che venivano processati per l’installazione di antenne satellitari.

Secondo quanto riporta Minghui, un sito web con sede negli Stati Uniti che si occupa di riportare informazioni sulla persecuzione del Falun Gong, il giudice He Yunpo della Corte intermedia di Dalian nella provincia del Liaoning ha vietato agli imputati di vedere i loro consulenti legali e ha diffidato i familiari dall’assumere avvocati, dicendo loro: «Che assumiate o no un avvocato non fa differenza».

Il giudice ha suggerito alle famiglie di licenziare i loro avvocati, altrimenti avrebbero rischiato di restare completamente privi di consulenza legale, consigliando loro piuttosto di spendere i soldi in cibo per i praticanti detenuti in carcere.

I praticanti sono stati condannati nel gennaio 2014 a scontare dai quattro a sei anni di prigione con l’accusa dell’installazione di antenne paraboliche. Durante la detenzione i praticanti, inizialmente un gruppo di tredici persone, sono stati duramente torturati.Uno di loro è morto, mentre altri due sono stati feriti così gravemente da dover essere portati in tribunale sulla sedia a rotelle.

Uno degli avvocati ha tentato di presentare i documenti per il ricorso il 26 febbraio, ma il giudice He si è rifiutato di accettarli, dicendo che i suoi superiori gli avevano ordinato di non accettare alcuna pratica dagli avvocati.

Il 3 marzo, Cheng Hai, uno degli avvocati della difesa, dopo che il giudice si è rifiutato di accettare i suoi documenti, ha protestato fuori dal tribunale con uno striscione che riportava: «Ostacolando gli avvocati nel presentare i loro documenti di difesa, la Corte intermedia di Dalian sta violando la legge».

Il 4 marzo in tribunale, gli avvocati Wang Quanzhang, Cheng Hai e Wang Xingquando hanno tentato di presentare i documenti con i quali dichiaravano la loro volontà di rappresentare i praticanti, hanno dovuto affrontare un gran numero di poliziotti in divisa e in borghese. Hanno raccontato che c’erano altri quattro pullman carichi di agenti parcheggiati fuori dal tribunale.

In seguito, le famiglie e gli avvocati dei praticanti hanno sollecitato l’intervento dell’Ufficio degli Appelli, che ha costretto il giudice e un funzionario del tribunale ad incontrarsi con gli avvocati. Sebbene questi ultimi abbiano chiamato in causa l’illegittimità dell’ostruzione da parte del giudice, quest’ultimo ha nuovamente insistito sul fatto che non gli sarebbe stato permesso rappresentare i praticanti.

Le autorità del centro di detenzione non hanno consentito agli avvocati di visitare i loro clienti sin dal momento della condanna, sostenendo che fossero gli ordini del tribunale.

Il rifiuto del giudice di accettare l’appello è l’ultimo colpo di scena nella storia di nove praticanti arrestati insieme ad altri, a seguito di un rastrellamento di circa cento praticanti del Falun Gong nel luglio del 2012. I nove sono stati processati nel dicembre 2013 dopo diversi ritardi e cambi di programmi causati dalle irregolarità nella procedura.

Il giudice ha inaspettatamente riprogrammato il loro processo per il mese di aprile 2013, ma senza informare le famiglie o gli avvocati della difesa. Cheng Hai è stato picchiato dalla polizia in uniforme, mentre era fuori dal tribunale il giorno in cui il processo veniva annullato. Nel mese di giugno, gli avvocati erano riusciti a presentare le dichiarazioni di non colpevolezza, ma il giudice ha rinviato il processo dopo 12 ore perché tre dei praticanti erano troppo malati per continuare. In seguito è stato riprogrammato per il mese di luglio e poi riprogrammato nuovamente.

Durante il processo nel mese di agosto del 2013, gli agenti di servizio dell’aula hanno picchiato l’avvocato difensore Cheng Hai e l’hanno rinchiuso in una stanza del palazzo di giustizia, dopo che un giudice gli aveva detto che non poteva presentare le prove video su di un computer portato da lui. Gli altri avvocati si sono ritirati in segno di protesta.

Nel mese di ottobre 2013, in violazione delle procedure giudiziarie, le autorità cinesi hanno cercato di condurre il processo in segreto e gli avvocati della difesa hanno scritto una lettera al giudice, poi pubblicata online, dichiarando che il processo era illegale e invalido.

Nel dicembre del 2013 i praticanti sono stati condannati a seguito di una serie di brevi processi tenuti in segreto, quando gli ultimi due imputati sono stati portati davanti alla corte su di una sedia a rotelle apparentemente privi di sensi.

Fonte,Epoch Times, http://www.epochtimes.it/news/giudice-cinese-ai-familiari-di-praticanti-del-falun-gong-che-assumiate-o-no-un-avvocato-non-fa-differenza—125909

English version: Judge in China Tells Family No Appeals or Lawyers Allowed

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