Gli Usa inviano una nave militare nel mar della Cina

Gli Usa hanno inviato un loro cacciatorpediniere lanciamissili nel mar della Cina meridionale per sfidare “le rivendicazioni eccessive che limitano i diritti e le libertà degli Usa e di altri Paesi”, riferisce Bill Urban, un portavoce del Pentagono citato dalla Cnn.

Gli Stati Uniti hanno inviato una loro nave nel mar della Cina meridionale per sfidare «le rivendicazioni eccessive che limitano i diritti e le libertà degli Usa e di altri Paesi», riferisce un portavoce del Pentagono citato dalla Cnn. Il cacciatorpediniere statunitense Curtis Wilbur è passato a 12 miglia nautiche dall’isola Triton, che fa parte dell’arcipelago delle isole Paracel, rivendicata da Cina, Taiwan e Vietnam. Una mossa che rischia di aumentare le tensioni tra Usa e Cina, pochi giorni dopo la visita del segretario di Stato Usa John Kerry.

L’operazione va sotto il nome di “libertà di navigazione” ed è di fatto una sfida alla politica assertiva cinese nel mar cinese meridionale su territori e acque contese anche da altri paesi, primi tra tutti Taiwan e Vietnam che non sono stati allertati in anticipo del passaggio della nave statunitense. Secondo quanto riportato da un funzionario della difesa Usa al Wall Street Journal l’operazione sarebbe durata tre ore e non ci sono notizie di comunicazioni avvenute tra il cacciatorpediniere e le marine degli stati che rivendicano quelle porzioni di mare. Il ministero degli affari esteri cinesi per ora non ha rilasciato nessun commento.

L’operazione avviene ad appena due giorni dalla visita del presidente taiwanese in uno degli atolli contesi delle vicine Spratly che Washington aveva definito «estremamente inutile». Pechino afferma che gli atolli delle isole Spratly e delle Paracels compaiono come parte del territorio cinese in una mappa del 1947. Taiwan, che dalla Repubblica popolare è già considerata territorio nazionale, le rivendica sulle stesse basi. Il Vietnam contesta che l’area è sotto il suo controllo fin dal XVII secolo e che la Cina non ha dichiarato la sovranità su queste isole fino agli anni Quaranta. L’area è calda da sempre. Di qui passa già un traffico di merci del valore annuale di 5mila miliardi di dollari.

Fonte: La Stampa, 31 gen 16

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