Il caso Noemi, prime segnalazioni. Donna va da un parrucchiere cinese e le provoca danni usando prodotti nocivi contenenti acidi. Indagini dei Carabinieri
MASSA. “Io sono andata da un parrucchiere cinese e ho chiesto di farmi la tinta bionda, quando sono uscita i capelli li avevo neri. Non so cosa hanno sbagliato. So che sono stati gentili, che hanno provato a propormi di fare una sorta di colpi di sole per rimediare ma io ho declinato l’invito.
Me ne sono andata senza pagare perché loro non hanno voluto niente. Non ho neppure fatto causa, sono andata da un parrucchiere italiano e per me la storia era finita lì. Poi ho visto quello che è capitato a Noemi e letto dell’appello dei carabinieri così ho deciso di segnalare questa cosa”.
La signora Gabriella ai militari ha raccontato tutto. E non è la sola, sono quattro o cinque le donne che hanno accolto l’appello dell’Arma.
Ma all’indagine non serve, perché si tratta perlopiù di errori, come una permanente sbagliata, che possono capitare e che si possono risolvere con un’azione civile. Quello che i carabinieri cercano sono lesioni e danni provocati da prodotti che non erano a norma.
E qualcosa lo hanno raccolto. Un primo passo, per ora. Una segnalazione da approfondire.
Il fascicolo su Noemi Bellanca, la ragazza di diciannove anni che è stata ustionata da una tinta fatta da un parrucchiere cinese a Massa, intanto è negli uffici della procura di Lucca. Ma presto verrà inviato ai piedi delle Apuane perché la competenza territoriale è massese.
Il sostituto procuratore che si occupa del caso, prima della trasmissione degli atti, però ha svolto buona parte del lavoro preliminare: ha convocato il medico di base della giovane e i suoi genitori.
Ma è chiaro che non appena il magistrato accerterà che il reato non è stato commesso nella sua giurisdizione passerà la mano. In questa fase però è titolare dell’inchiesta e come tale può disporre anche un accertamento nel locale dove è stata fatta la tintura a Noemi.
Magari utilizzando l’ufficio di igiene dell’Asl di Massa Carrara. E c’è qualche movimento da registrare. Anche perché quelle ustioni sono davvero spaventose per lasciar trascorrere troppo tempo.
Il titolare intanto si difende e attacca: “Pagherò solo se la giustizia dirà che ho sbagliato” . Per andare a fondo però serve la collaborazione dei cittadini, di chi si tinge i capelli. E’ una questione di sicurezza.
Il Tirreno, Massa Carrara, 08/12/2014
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