Il CIO ha già vinto le Olimpiadi (della menzogna) - Lettera aperta al Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano

Ricordiamo ancora il giorno in cui il Signor Pescante ,nel patetico tentativo di convincere Palden Gyatso a sospendere lo sciopero della fame durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 , disse
che i Giochi di Pechino sarebbero stati una grande occasione per aprire una”finestra sulla Cina” ed il CIO si sarebbe fatto garante dell’assoluta libertà di cronaca per tutti gli inviati. Cosa sia poi accaduto a Pechino è sotto gli occhi di tutti.E noi non abbiamo mai avuto dubbi al riguardo.
Quello che però non sapevamo, e non sapevano nemmeno alcuni membri del board del CIO ,era che il Signor Rogge aveva siglato un vero e proprio accordo con il Presidente del Comitato Olimpico Cinese ( già all’epoca accusato da diversi tribunali nel mondo di “Crimini contro l’umanità”) sulla base del quale il CIO si impegnava a non sollevare obiezioni sulla programmata censura di molti siti web utilizzati di norma dai giornalisti accreditati. Soltanto oggi ,e soltanto grazie al lavoro di una speciale Commissione del Congresso degli Stati Uniti (Congressional-Executive Commission on
China ) ,abbiamo avuto le prove che alcuni dirigenti del CIO hanno mentito per non pregiudicare i contratti miliardari già firmati dalle multinazionali che sponsorizzano i Giochi e per non dover subire l’ira del regime cinese. Il “contratto” siglato a suo tempo, ed ovviamente mai reso noto, già
da tempo quindi prevedeva che il CIO avrebbe autorizzato i comunisti cinesi a violare apertamente gli impegni presi in sede di assegnazione dei Giochi. Se quel documento fosse stato reso pubblico la Cina sarebbe stata costretta persino a rinunciare ai Giochi ! Scoperto l’inganno nei giorni scorsi il CIO ha affidato ad un portavoce l’ingrato compito di ammettere di aver violato la Carta
Olimpica. E durante la conferenza stampa del 30 Luglio 2008, assediato dai giornalisti furiosi per il blocco dei siti web, il portavoce del CIO, cercando di minimizzare l’accaduto ,ha finalmente ammesso che”il Comitato aveva concordato con i cinesi che alcuni siti sensibili sarebbero stati bloccati in quanto non attinenti i Giochi”. Chiediamo quindi al Presidente del Comitato Olimpico Nazionale
Italiano Dr Giovanni Petrucci :
a) se il CIO abbia mai informato il CONI dell esistenza di un simile accordo
b ) nel caso in cui ne fosse stato al corrente vorremmo conoscere la ragione per la quale non ha sollevato nelle apposite sedi nessuna obiezione sulla legittimità dello stesso.

Ci auguriamo di ricevere in tempi brevi una risposta esaustiva che ci liberi dal dubbio che il CONI sia stato complice in questa disgustosa operazione.

Claudio Tecchio
Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano

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