Il fisco cinese ha ingiunto all’artista dissidente Ai Weiwei, liberato su cauzione il 22 giugno, di pagare oltre 1,9 milioni di dollari di imposte arretrate e di multe. Lo ha dichiarato Liu Xiaoyuan, uno dei suoi amici più stretti. Secondo Liu, Ai dopo il suo ritorno a casa la settimana scorsa ha ricevuto una lettera che gli intima di pagare 4,9 milioni di yuan a titolo di arretrati di imposte e 7,3 milioni di yuan di multa per un totale di oltre 12 milioni, l’equivalente di 1,9 milioni di dollari. “Ha tre giorni per far conoscere il suo parere sulle richieste”, ha detto Liu, che è un avvocato. “Secondo la legge sull’evasione fiscale se non paga sarà passibile di un’azione legale”, ha aggiunto precisando che “per una somma così forte potrebbe esserci un’udienza” da tenersi eventualmente prima del 7 luglio. L’arresto Ai, un duro critico del regime, era stato motivato con le accuse di evasione fiscale. Al momento della sua liberazione le autorità avevano fatto sapere che l’artista era stato liberato per “l’atteggiamento collaborativo” tenuto avendo confessato i suoi crimini ed avendo espresso il desiderio di rimborsare le somme evase. Il suo arresto nell’aprile scorso aveva suscitato un’ondata di violente critiche da parte di organizzazione per la difesa dei diritti umani e da parte di molti paesi occidentali e la sua liberazione è avvenuta alla vigilia della partenza del premier Wen Jiabao per l’Europa. Dopo la liberazione Ai si è limitato a dire che è in buone condizioni e felice di stare con la sua famiglia, visto che le autorità gli hanno imposto di non rilasciare dichiarazioni pubblica. Il portavoce del ministero degli esteri ha fatto sapere che l’artista non è libero di lasciare senza permesso la sua zona di residenza, vale a dire Pechino.

Fonte: Partecinesepartenopeo, 30 giugno 2011