Il porto crocevia del contrabbando scoperte 9 tonnellate di sigarette

Ancora sequestri nel porto di Gioia Tauro. L’ultimo di una infinita serie risale a soli due giorni fa, quando la Guardia di Finanza, comando provinciale di Reggio Calabria, ha sequestrato oltre nove tonnellate di “bionde” all’interno di un container proveniente dalla Cina.Questa volta le sigarette viaggiavano dietro una serie di pannelli in pvc. L’ultima operazione «nasce – come riportato in un comunicato delle Fiamme Gialle – da una specifica attività investigativa che grazie ad una vasta rete di agenti ha potuto monitorare fin dall’inizio determinati traffici illeciti».
In collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane che si è rivelata ancora una volta essenziale nell’attività di intercettazione delle merci che transitano illegalmente nello scalo gioiese, all’interno di uno specifico contenitore, proveniente dal porto di Xiamen (Cina) e destinato a Thessalonika (Grecia), le sigarette di contrabbando erano occultate dietro un carico di copertura dichiarato nella documentazione doganale di accompagnamento “pannelli in pvc”.
I finanzieri, una volta aperto il contenitore hanno rinvenuto ben 48.250 stecche di sigarette, marca Marlboro, corrispondenti a 9,650 tonnellate. Ingentissimo il valore della merce sequestrata che ammonta ad oltre 2 milioni di euro, mentre i tributi evasi sono pari a 1.850.215,00 euro. Stante la particolare natura del carico illecito e considerata la provenienza dello stesso, sono state avviate le opportune attività di controllo per verificare l’autenticità del prodotto sequestrato.
La Marlboro, azienda detentrice del marchio ha confermato la sua collaborazione anche in considerazione della grave danno all’immagine e alla filiera di distribuzione che deriva dalla commercializzazione di sigarette contraffatte.
Dopo un esame attento della merce tutta è risultata contraffatta. Il dato dei sequestri nel 2010 è impressionante: sono ben 70 le tonnellate di sigarette di marche varie scoperte e sequestrate nel porto di Gioia Tauro, di cui quaranta sono risultate anche contraffate con gravi rischi per la salute dei consumatori. E a tal proposito la nota della Finanza prosegue che «è bene che i cittadini sappiano che le sigarette di contrabbando, che hanno grossa probabilità di essere contraffatte in origine, rappresentano un grosso rischio per la salute dei consumatori, presentando percentuali superiori di catrame (+75%), di nicotina (+ 28%) e di monossido di carbonio (+63%) rispetto alle originali, risultando, spesso contaminate da sabbia e da altri materiali di imballaggio come pezzetti di plastica».
Insomma oltre all’attività illecita anche un alto potenziale di rischio per gli acquirenti. L’ultima operazione congiunta delle Fiamme Gialle e della Dogana ha confermato comunque un dato negativo per il porto gioiese, una serie continue di scoperte di sigarette, sostanze stupefacenti, articoli contraffatti di ogni genere, fino anche ad esplosivi ed armi. Lo scalo continua ad essere il crocevia del contrabbando internazionale di ogni genere che le forze dell’ordine con le diverse operazioni sono riuscite ad arginare e far perdere milioni di euro alle organizzazioni criminali.
Nel 2011 i controlli aumenteranno ancora dal momento che dovrebbero entrare in funzione gli innovativi sistemi per il controllo del transito dei container avviati dall’Agenzia delle Dogane frutto dell’entrata in vigore dei regolamenti europei che consentiranno di individuare con maggiore speditezza le sostanze trasportate. Intanto, però, il porto continua ad occupare gli onori della cronaca e non certo per buone notizie.

Alfonso Naso

Fonte: Gazzetta del Sud, 19 dicembre 2010

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