Il quotidiano inglese “The Telegraph” divulga un video di sessanta secondi sulla violazione dei diritti umani in Cina
Il quotidiano inglese “The Telegraph” il 19/10/2015 in occasione del primo giorno della visita del presidente Xi Jinping a Londra, ha divulgato un video della durata di sessanta secondi in cui viene esposta una descrizione particolareggiata delle principali violazioni dei diritti umani in Cina. Una testimonianza che mostra il vero volto insanguinato della Cina. Il paese del dragone ha rapporti commerciali con tutti i paesi “democratici”, compresa l’Italia.
La Cina ė una realtà in continua espansione e si presenta come attore protagonista della scena internazionale. Ma se guardiamo oltre la grande muraglia di gomma dell’ufficialità, scopriamo che il cammino di avvicinamento ai modelli politici e sociali occidentali ė ancora molto lungo e drammatico.
In Cina il controllo del potere ė stretto saldamente nelle mani di un partito che, forte dell’appoggio di un feroce apparato, non tollera alcuna contestazione del proprio monopolio nella vita politica.
Finchė il governo cinese continuerà con le esecuzioni dei condannati a morte più di tutti gli altri Stati al mondo insieme, finché persisterà a imprigionare, controllare, torturare, a esercitare il proprio potere in modo arbitrario , a imbavagliare la società civile, noi della Laogai Research Foundation Italia Onlus saremo li a denunciare le violazioni di Pechino
Ricordiamo che Manfred Nowak, l’inviato delle Nazioni Unite che ispezionò nel dicembre 2005 alcune prigioni, ha denunciato l’uso continuo della tortura e chiesto al governo di Pechino di abolire le esecuzioni capitali per i colpevoli di crimini non violenti o di natura economica. In un altro suo rapporto del 10 marzo 2006, ha denunciato anche le confessioni estorte con la tortura.
Violazioni degli obblighi internazionali della Cina
La Cina ha aderito nel 1988 alla Convenzione dell’ONU contro la tortura, ma non la ha applicata ed il Patto sui diritti civili e politici è stato firmato dalla stessa ma non è stato ratificato.
La Convenzione ONU definisce cinque categorie di diritti umani:
- La protezione dell’integrità fisica dell’individuo (contro la detenzione arbitraria, la tortura e l’uccisione).
- L’imparzialità del giudizio (osservanza della legge, diritti del detenuto, procedura giudiziaria, standard minimi di
- detenzione per i prigionieri, diritto alla difesa, diritto ad un giusto processo).
- La protezione contro le discriminazioni basate sul sesso, l’etnia o la religione, e quelle di altro genere.
- La libertà di pensiero, di parola, di associazione, di stampa e di riunione.
Il diritto di partecipazione politica (cioè di fondare o aderire a partiti politici, di voto, di critica delle autorità di governo)
Pochi sono a conoscenza che la maggior parte dei giudici non ha una formazione giuridica ( Marie Holzman, sinologa)
Il 28 febbraio 2001 il governo cinese ha ratificato il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali (PIDESC), superando un’ulteriore tappa nel senso del riconoscimento dei suoi obblighi di garante di quegli stessi diritti per tutto il popolo cinese.
La convenzione definisce i seguenti diritti:
- diritto all’autodeterminazione dei popoli (Parte Prima, art. 1);
- godimento dei diritti (parte II): divieto di discriminazione (art. 2), parità fra uomo e donna (art. 3), inderogabilità dei diritti del Patto (art. 4 e 5);
- lavoro (parte III):
art. 6:
- diritto al lavoro come - possibilità di guadagnarsi la vita -(art. 6), obbligo per gli Stati di salvaguardare le libertà politiche e economiche degli individui;
- art. 7:
diritto a un’equa retribuzione con e un’esistenza decorosa per essi e le loro famiglie; - diritto all’igiene e sicurezza;
- avanzamento di categoria in base alla sola anzianità e attitudini personali; riposo, svaghi, una ragionevole limitazione delle ore di lavoro, ferie periodiche retribuite, nonché la remunerazione per i giorni festivi.
- libertà sindacali (art. 8): diritto di sciopero, di iscrizione a un sindacato, diritto dei sindacati a unirsi in confederazioni;
diritto alla sicurezza sociale (art. 9, affermato per la prima volta); - protezione della famiglia, congedo retribuito per lavoratrici prima e dopo il parto, lavoro minorile (art. 10) e limite di età;
art. 11:
- diritto al miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita.
- diritto all’istruzione (art. 13):
- principio dell’istruzione primaria gratuita e obbligatoria (v. anche art. 14);
- istruzione secondaria tecnica e professionale accessibile a tutti e progressivamente gratuita;
- idem per l’istruzione secondaria in genere, ma su basi di eguali opportunità;
- borse di studio e miglioramento materiale delle condizioni degli insegnanti;
- libertà di scelta educativa (comma 3)
- libertà di ricerca scientifica e dell’attività creativa (art. 15).
Tuttavia ha manifestato delle riserve riguardo all’articolo 8 del Patto, che garantisce i diritti sindacali; le sue riserve riguardavano in particolare l’articolo 8.1a, relativo alla libertà di associazione.
Il sindacato, di proporzioni minime , è sottoposto al Regime. Il lavoratore senza diritti è, quindi, anche senza difesa.
La Cina ė membro dell ‘ OIT , a questo titolo, dovrebbe conformarsi alla convenzioni, ai trattati internazionali, così come alle regole prestabilite, per esempio, i codici di condotta in materia.
Ma la Cina non ha ancora ratificato la maggior parte delle principali convenzioni dell’OIT(Organizzazione Internazionale del lavoro) , in particolare le convenzioni relative alla libertà di associazione e alla soppressione del lavoro forzato. Data di entrata in vigore : 17/01/1995
La Cina viola quotidianamente le leggi internazionali ed i trattati di cui è firmataria compresa la Carta Costituzionale delle Nazioni Unite Entrò in vigore il 24 ottobre 1945, dopo la ratifica da parte dei 5 membri fondatori: Cina, Francia, Unione Sovietica,Regno Unito, e Stati Uniti.
Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani enuncia:
« Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. »
Ignorare e aiutare( in qualsiasi modo) le violazioni dei diritti umani nei regimi totalitari come la Cina non promuove la democrazia e la trasformazione della condotta commerciale e affaristica corrotta dei regimi per adeguarli agli standard internazionali.
La situazione si è trasformata in una spirale di decadimento morale in cui i governi, compagnie,media, multinazionali aiutano i regimi come quello del Pcc a mantenere la loro oppressione.
Che cosa sono i diritti umani? Che cosa sono la libertà di credo e la libertà di espressione? Quali sono i valori e i principi fondamentali? Che cosa distingue la democrazia della dittatura? Quale è la linea di demarcazione?
Ciò che una volta era senza prezzo oggi non ha più nessun valore.
Il declino della moralità è enormemente evidente nel silenzio ostinato del mondo libero di fronte a violazioni così gravi e diffuse.
Gianni Taeshin Da Valle, Laogai Research Foundation,21/10/2015
English version and video, The Telegraph:
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