Immigrazione, smantellata “cupola” cinese nel Nordest
Testa di serpente. Questo è il nome della maxi operazione della Guardia di finanza che dalle prime ore di questa mattina sta smantellando un’estesa organizzazione criminale cinese radicata nel Veneto e le cui spire avvolgono tutta l’Italia. Una rete di imprenditori e commercialisti sia cinesi che italiani, implicata nei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, frodi fiscali e truffa ai danni dello Stato.
Sono 3 i vertici della “cupola” arrestati, un uomo e una donna cinesi, rispettivamente di 28 e 29 anni e un 63enne veneziano. I tre erano a capo di una rete dislocata su tutto il territorio nazionale, per il favoreggiamento dell’immigrazione: 1100 imprese e ditte individuali, di proprietà di imprenditori cinesi, il cui centro strategico era un gruppo societario di Padova, che dietro la facciata di lecite attività economiche, favorivano l’immigrazione clandestina e la permanenza in Italia di migliaia di extracomunitari, giustificandone la permanenza con falsi documenti, abilitazioni professionali, licenze commerciali, tutto ai danni dell’Erario. I due soci di etnia cinese sono stati raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare. Uno dei due è stato bloccato all’aeroporto di Tessera, mentre era sul punto di partire per la Cina. Dall’analisi della loro contabilità, gli inquirenti sono arrivati all’identificazione del terzo arrestato, un italiano 63enne titolare di un’agenzia di servizi a santa Maria di Sala, provincia di Venezia. I finanzieri lo hanno arrestato nella sua casa di villeggiatura nel Trentino. L’operazione prende nome dal gergo della criminalità cinese: le “teste di serpente” sono gli emissari incaricati di penetrare in un paese straniero e da lì avviare e gestire nuovi traffici e attività illeciti. Una grande mobilitazione di uomini e mezzi delle Fiamme Gialle del Veneto, coordinati dalla Procura della Repubblica di Padova, è impegnata in perquisizioni personali e locali, ispezioni fiscali, arresti e controlli dalle prime ore di questa mattina. 1800 militari di 67 reparti, 750 mezzi su 700 obiettivi.
Pasquale Amoruso
Fonte: Il Quotidiano Italiano, 15 luglio 2011
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