La Cina accusa l’attivista delle T-shirt sul massacro di Tiananmen e gli amici che l’hanno ‘ospitata’
Un’attivista per i diritti che lo scorso anno ha pubblicamente commemorato l’attacco militare del 4 giugno 1989 al movimento studentesco di Piazza Tiananmen, è stata maltrattata durante la detenzione, in attesa del processo per le accuse di ordine pubblico, ha comunicato a RFA il suo avvocato.
Li Xiaoling sarà processata per ‘provocazione e disturbo dell’ordine pubblico’, dopo che lo scorso anno ha indossato una maglietta con uno slogan commemorativo sui fatti di piazza Tiananmen, ha dichiarato il suo avvocato Lin Qilei dopo averla incontrata in prigione.
Li è stato trasferita alla prigione di Xicheng nella città di Zhuhai in Guangdong, dopo essersi lamentata del trattamento subito dalla polizia, ha spiegato Lin.
Adesso, non ha accesso agli esercizi quotidiani e non è in grado di acquistare cibo o beni di prima necessità, come i medicinali, tramite un conto interno, come invece fanno gli altri detenuti.
“Ho incontrato Li Xiaoling alla prigione di Xicheng”, ha detto Lin. “Mi sembrava piuttosto esausta e c’era chiaramente qualcosa che non andava nei suoi occhi”.
“Ha detto che ha bisogno di collirio tre volte al giorno, le fanno molto male gli occhi”.
Anche altri attivisti suoi colleghi, Zhou Li, Li Xuehui, Kuang Jianhu, Zhao Chunhong, Bu Yongzhu, Liang Yankui e Zhao Xin sono stati arrestati con le stesse accuse, per simili azioni nel giugno scorso, hanno comunicato i loro avvocati.
Anche l’avvocato di Kuang Shang Baojun ha incontrato il suo cliente.
“Ho chiesto a Kuang Jianhu [le accuse] e ha risposto che era stato coinvolto per aver ospitato Li a casa loro una notte”, ha riferito Shang. “La polizia non voleva chiedergli niente altro.”
“[La fidanzata di Kuang] Zhou Li è stata arrestata per prima, poi sono andati per lui”, prosegue.
Shang ha riferito che Kuang pare non abbia violato alcuna legge e ne ha chiesto il rilascio immediato.
Zhou ha potuto incontrare il suo avvocato Ma Guangquan mercoledì scorso.
“Zhou Li sembrava abbastanza di buon umore e mi ha detto che sta bene”, ha detto Ma. “La polizia le ha comunicato di essere in arresto per aver ospitato Li Xiaoling”.
“Molte persone sono state coinvolte in questo caso, che come altri casi simili, è delicato”, ha detto Ma. “Non credo che li rilasceranno presto.”
Nel frattempo, l’avvocato di Li Xuehui, Ding Xikui, ha dichiarato che non è ancora chiaro se la detenzione del suo cliente sia legata alla protesta di Li Xiaoling.
Zhou Jie, un amico degli arrestatai, ha dichiarato di non escludere un prossimo processo.
“Questi avvocati che vengono da fuori applicano erari piuttosto elevati, ora dobbiamo trovare i soldi per 16 avvocati”, ha detto Zhou. “Stiamo parlando di circa 10.000 yuan (1.471 dollari) in totale.”
“La cosa più importante è che questi avvocati si incontrino con i loro clienti”, ha detto Zhou.
Fonti hanno riferito che Bu Yongzhu e Liang Yankui devono ancora assumere avvocati difensori.
Anniversario del massacro
Li faceva parte di un gruppo di attivisti che includeva Qi Zhiyong di Pechino, mutilato da un carrarmato che gli è passato sulle gambe la notte del 3 giugno 1989 in piazza Tiananmen, Jiang Jianjun di Dalian e Wang Fulei dello Shandong.
Il gruppo aveva scattato lo scorso anno delle foto mentre indossavano magliette e mostravano cartelli di protesta per il 27° anniversario del massacro.
Sulle magliette c’erano stampate le seguenti parole “4 giugno. Non dimentichiamo”; la polizia per la sicurezza di stato ha iniziato subito a indagare sulle fotografie.
A Li è stato ordinato di lasciare Pechino, ma in un’intervista all’epoca si era professata innocente.
La protesta si è espressa con foto online del gruppo di attivisti, che indossavano magliette per commemorare il bagno di sangue, provocato dalle truppe dell’Esercito della Liberazione Popolare (PLA), quando ‘ripulirono’ Pechino dalle migliaia di manifestanti che da settimane accampati in Piazza Tienanmen, domandavano democrazia.
All’epoca l’attivista del Guangdong Bu Yongzhu ha sostenuto che i giovani cinesi devono superare la “Grande Muraglia” della censura d’internet per scoprire gli eventi del 1989, e che ha agito perchè non dimenticassero, perchè imparassero cosa realmente accadde.
Radio Free Asia,9 giugno 2017
Traduzione Andrea Sinnove,LRF Italia Onlus
English article,RFA:
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