La Cina aggressivamente riduce ogni critica limitando l’accesso degli attivisti alle Nazioni Unite

Il gruppo sostenitore dei diritti umani “Human Rights Watch”, ha accusato Pechino di aver bloccato ripetutamente l’accesso agli attivisti e agli esperti che sollevano preoccupazioni sui diritti umani in Cina presso le Nazioni Unite.

“La Cina si impegna con le Nazioni Unite sui diritti umani, ma spesso con l’obiettivo di aggredire in modo aggressivo le critiche e di ridurre l’accesso agli attivisti che lavorano in Cina”, ha dichiarato il responsabile del HRW, Kenneth Roth.

Roth ha aggiunto che la Cina ha impiegato ogni mezzo a sua disposizione per portare al silenzio i critici del paese e ha usato “l’appartenenza al Consiglio di Sicurezza, l’influenza globale e la feroce repressione sulla società civile, per renderli un modello negativo che sfida l’integrità del sistema dei diritti delle Nazioni Unite“.

La relazione del HRW sulla questione ha affermato che Pechino ha attivato una “blacklist” di attivisti, esperti e ONG e ha accusato funzionari cinesi di fotografare e filmare regolarmente attivisti con sede UN, in violazione delle regole delle Nazioni Unite e di aver impedito agli attivisti cinesi di viaggiare al consiglio dei diritti a Ginevra.

L’azione della Cina, “sembra essere un tentativo sistematico per sconfiggere la capacità del sistema delle Nazioni Unite per i diritti umani di affrontare gli abusi in Cina e oltre”. La detenzione dell’attivista cinese Cao Shunli mentre tentava di viaggiare a Ginevra in vista di una revisione delle Nazioni Unite sulla registrazione dei diritti della Cina e la sua morte successiva in custodia nel 2013 è stata citata nella relazione HRW.

“Fino a quando l’ONU e i governi interessati non fermano gli sforzi della Cina per manipolare o indebolire i meccanismi dei diritti umani delle Nazioni Unite, la credibilità delle Nazioni Unite e la sua capacità di difendere i diritti in Cina e in tutto il mondo è a rischio”, ha dichiarato Roth.

Oltre a contrastare gli attivisti e gli esperti, la libertà di stampa della Cina è stata anche sottoposta ad un esame più approfondito. La Cina ha mantenuto le sue scarse evidenze per quanto riguarda la libertà di stampa nel paese, secondo l’annuale “World Press Freedom Index”, da parte dell’internazionale “Reporters Without Border”. La Cina è stata classificata al 176° su 180, solo quattro posti al di sopra dell’ultimo paese.

Traduzione a cura della Laogai Research Foundation


Fonte: phayul, 10 set 17

English article: China aggressively silencing criticism, limiting access for activists at UN; HRW

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