La Cina agli Usa: “Rimediate ai danni dell’incontro con il Dalai Lama”
La Cina è tornata a criticare l’incontro della scorsa settimana tra Barack Obama e il Dalai Lama. Pechino ha chiesto agli Usa di «rimediare ai danni fatti» alle relazioni sino-americane dalla decisione del presidente americano di ricevere il leader spirituale tibetano alla Casa Bianca.
«La Cina chiede che la controparte statunitense prenda in considerazione seriamente la posizione cinese e assuma misure credibili per rimediare ai danni fatti», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang, auspicando che Washington «assuma misure concrete per sostenere lo sviluppo armonico delle relazioni sino-americane».
Dal canto suo, il Dalai Lama s’è intanto detto disposto ad abbandonare il proprio ruolo di guida spirituale se glielo chiedessero i tibetani. «Se la maggior parte dei tibetani ritiene che l’istituzione del Dalai non sia più rilevante, allora può cessare di esistere. Non c’è problema», ha spiegato a Los Angeles. «Sembra che i cinesi siano più preoccupati di me nel voler salvaguardare questa istituzione», ha aggiunto sorridendo. Nel 1995 Pechino bocciò il Panchen Lama, altra importante figura del buddismo, scelto dal Dalai Lama e ne indicò uno proprio. Il Panchen Lama scelto dal Dalai Lama, Gedhun Choekyi, venne arrestato nello stesso anno dalle autorità cinesi all’età di appena sei anni e da allora non si sa più nulla di lui. Il suo posto è stato preso da Qoigyijabu nominato dal regime comunista.
Fonte: La Stampa, 24 febbraio 2010
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