La Cina blocca le importazioni dalla Germania
Da martedì la Cina ha bloccato l’importazione dalla Germania di prodotti alimentari contenenti uova e carne di maiale. Secondo il ministro dell’Agricoltura del Nordreno-Westfalia, Johannes Rimmel, lo scandalo della diossina diventa «più serio e più esteso ogni giorno». Nonostante ciò, per il ministro italiano della Salute, Ferruccio Fazio, «non c’è nessun rischio». Anzi, secondo il rappresentante del Governo, la carne contaminata proveniente dalla Germania si può tranquillamente mangiare, «purché non si superi la quantità di 140 chili in una settimana», ha spiegato ieri Fazio. La notizia, però, non ha rassicurato i tedeschi. Nel Bundestag in molti chiedono la testa del ministro federale dell’Agricoltura, Ilse Aigner. Angela Merkel potrebbe decidere di revocargli la delega nelle prossime ore. Dopo aver negato la circostanza per giorni, ieri il portavoce di Aigner ha ammesso che carne contenete alti livelli di diossina potrebbee essere stata venduta in alcuni supermercati del Nord della Baviera. Anche il Governo cinese ha preso molto seriamente la questione. L’Amministrazione per la quarantena e la qualità del cibo, oltre a sospendere l’importazione, ha avviato già da due giorni controlli su tutti gli alimenti a base di uova e maiale in arrivo dalla Germania per verificare la contaminazione da diossina. In Italia, invece, le eventuali misure saranno annunciate oggi dopo l’incontro tra l’Istituto superiore della sanità e il ministro Fazio. È molto improbabile l’adozione di provvedimenti drastici. Riferendo in Parlamento, il titolare del dicastero della Salute ha provato a ridimensionare la questione: «C’e’ più diossina in una normale bistecca alla brace che in una di carne suina contaminata della Bassa Sassonia. Le quantità riscontrate sono enormemente inferiori rispetto a quella che respiriamo ogni giorno per strada». E in fondo, ha aggiunto Fazio, «sono risultati positivi finora solo 18 campioni di uova e uno di maiali». Questa la posizione ufficiale dell’Esecutivo Berlusconi. Stando a quanto riferisce Coldiretti, il mercato non registra per ora un effetto psicosi. In questi giorni a crollare sono stati i consumi di formaggi e prosciutti low cost. Sarebbero invece cresciuti gli acquisti dei prodotti biologici. «L’etichettatura», spiega la Coldiretti, «si conferma strumento di rassicurazione importante. Ecco perché sarebbe importantissimo introdurla anche per la carne suina, che è al momento esclusa da questo obbligo». La stessa tendenza, ovviamente in modo molto più marcato, si sta registrando in Germania. Dopo lo scandalo della diossina, è esplosa la richiesta di carne e uova biologiche. Gli scaffali della Bio Company, supermercato berlinese specializzato nel settore, sono stati presi d’assalto. Nel reparto carne, un grosso cartello in stampatello annuncia: «Diossina: i prodotti biologici non sono interessati». Sul fronte politico interno, il segretario dei Verdi Angelo Bonelli invita a spostare l’attenzione dalla diossina tedesca a quella presente nell’aria delle città italiane: «A Taranto è entrata nella catena alimentare. E la stessa cosa sta avvenendo a Gela, Brescia o Terzigno dove sono contaminate le falde acquifere. O ancora nella Valle Del Sacco dove anni fa furono abbattuti migliaia di capi di bestiame».
Giorgio Mottola
Fonte: Terra, 13 gennaio 2011
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