Pechino esprime il timore che questo “possa peggiorare la situazione in Darfur”. Ma in anni non risulta essersi attivata per impedire il genocidio in atto, preferendo fare ottimi affari economici con Khartoum.
Reazioni favorevoli del Segretario di Stato Usa Hillary Clinton, mentre la Cina, l’Unione Africana e la Lega Araba hanno espresso il timore che questa decisione possa destabilizzare la regione e peggiorare il conflitto.
Pechino è il maggior partner commerciale del Sudan (nella foto: al-Bashir a Pechino con il presidente cinese Hu Jintao), dal quale compra grandi quantità di petrolio e materie prime, ed è molto criticata perché non usa la sua influenza economica sul governo per ottenere la fine della guerra civile, mentre trae vantaggio dall’embargo deciso da molti Paesi per il genocidio. Quale membro permanente del Consiglio di sicurezza Onu, la Cina ha più volte fatto uso del diritto di veto per impedire sanzioni contro il Sudan, affermando di essere contraria a ingerenze in questioni interne di altri Stati. Insieme alla Russia, che pure ha sostenuto Khartoum in sede Onu, ha violato l’embargo stabilito dalle Nazioni Unite e venduto armi leggere al Paese, che sono state usate anche nel Darfur, e ne addestra i piloti per guidare i jet cinesi Fantan A5.
Fonte : Asia News