La Cina introduce l’obbligo della “pietà filiale”, dopo averla distrutta con la legge sul figlio unico
Una figlia è stata “condannata” da un tribunale di Wuxi a far visita alla madre almeno una volta ogni due mesi. È la prima sentenza basata sull’entrata in vigore in Cina della legge sulla “Protezione dei diritti e degli interessi degli anziani”.
PIETÀ PER LEGGE. La nuova legge vuole fronteggiare la crescente solitudine delle oltre 194 milioni persone con più di 60 anni in Cina, il 14 per cento della popolazione, e introduce l’obbligo per i figli adulti di visitare i genitori «spesso». La figlia di Wuxi, nella provincia di Jiangsu, dovrà recarsi dalla donna di 77 anni insieme al marito anche in almeno una delle due festività nazionali della Cina, secondo quanto riporta il Wuxi Daily.
TESTO VAGO. La legge approvata dal governo è controversa e molti su internet si sono chiesti se si possa «regolare una questione morale per legge» dal momento che «la pietà filiale dovrebbe essere naturale». Inoltre, il testo della legge non specifica quali sanzioni saranno comminate a chi non la rispetta e non è chiaro come sia possibile verificare l’adempimento o meno della nuova norma.
PARADOSSO DEL GOVERNO. Il tentativo del Partito comunista di ristabilire per legge ciò che per cinque millenni è stata la base della società cinese appare anche ridicolo. Ad aumentare la solitudine degli anziani nel paese di un miliardo e 300 milioni di abitanti sono infatti due leggi approvate dal governo: quella sul figlio unico e quella sul hukou, sistema di residenza.
FIGLIO UNICO. La legge sul figlio unico, che da 33 anni impedisce alle famiglie cinesi di avere più di un figlio salvo alcune eccezioni, ha distrutto il tradizionale sistema familiare del paese che è sempre stato caratterizzato da nuclei molto numerosi, che facilitavano la cura degli anziani e la trasmissione del cognome. Come dichiarato a tempi.it da Zhang, guida turistica di Xi’an, «una volta le famiglie cinesi erano molto numerose, composte da almeno 5 o 6 persone. Oggi siamo costretti a nuclei di tre persone ed è molto triste».
DRAMMA DEL HUKOU. Nelle province rurali della Cina il problema della solitudine degli anziani è aggravato da quello dei migranti, circa 150 milioni di persone che dalle campagne del centro o dell’ovest del paese si trasferiscono a est, nelle fabbriche e imprese della costa, per trovare lavoro. Secondo il “hukou ,i migranti non possono risiedere in una città diversa da quella dove sono nati e per cambiare residenza sarebbero costretti a privare dei diritti come sanità o educazione i membri della famiglia lasciata indietro a casa. Dal momento che nelle grandi città vivono in una condizione di semi-illegalità senza diritti, spesso vengono sfruttati o addirittura non pagati dai datori di lavoro. Di conseguenza, ai migranti, che inviano la maggior parte dei miseri guadagni a casa per sostenere le famiglie, spesso non restano neanche i soldi per tornare indietro anche solo una volta all’anno per rivedere i loro cari. Prima di imporre la “pietà filiale” per legge, il governo farebbe meglio a intervenire sulle reali cause della sua mancanza.
di Leoni Grotti, Tempi.it. 03 Luglio 2013
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