Persecuzione religiosa

In Cina tutte le religioni sono illegali. Unica religione è il Comunismo. Perseguitati sono i Cristiani, gli Islamici, i Buddhisti, i Falun Gong (movi­mento d’ispirazione Taoista-Buddista non autorizzato) ed i credenti di ogni altra fede religiosa.

Migliaia di monasteri tibetani sono stati distrutti e di centomila monaci ne rimangono seimila. I monaci e le suore tibetane sono continuamente pic­chiati, incarcerati e persino rapiti. Valga come esempio la cattura e la deten­zione illegale in Cina del giovanissimo e autentico Panchen Lama, per porre a capo dei buddhisti tibetani un altro Panchen Lama, scelto non dal Dalai Lama ma dal Governo Cinese. Con pari efferatezza e persecuzione colpisce i Musulmani Uiguri della provincia autonoma dello Xinjiang . Tristemente famoso è il massacro di più di cento Uighuri a Ghulja, nel febbraio 1997.

Recente è anche lo spietato accanimento contro i Falun Gong, decine di migliaia dei quali sono stati internati nei LAOGAI. Molti di loro sono stati torturati, mutilati degli organi e uccisi.

La persecuzione contro i Cristiani considerati ancora “agenti delle potenze straniere” non si è mai attenuata. Vescovi, sacerdoti, suore e semplici credenti sono incarcerati, picchiati o fatti sparire, nelle prigioni o nei Laogai. Un esempio è l’uccisione del prete e della suora della Comunità di Ningxia.

Per contrastare la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, il Partito Comunista, nel 1957, ha creato la Chiesa Patriottica Cinese, l’unica ufficialmente accettata. Va sottolineato che la Chiesa Patriottica non riconosce l’autorità della Santa Sede, nomina suoi Vescovi e ordina suoi Sacerdoti, graditi al Partito Comunista. La vera Chiesa Cattolica è clandestina ed è continua­mente oggetto di attacchi e vessazioni. Dal 1994, i “Regolamenti per le Religioni” obbligano tutte le comunità religiose a regis­trarsi presso l’Ufficio Affari Religiosi, che controlla e, sostanzialmente, impedisce il lavoro pastorale e la prati­ca religiosa.

Molti sono gli esempi di eroismo e di martirio offerti dalla Chiesa Cattolica clandestina. Il Cardinale Kung Pin Mei fu arrestato e trascinato allo stadio per confessare davanti a migliaia di persone il suo crimine di essere Cattolico. Invece gridò: “Viva Cristo Re, Viva il Papa!”. La folla ripetè in coro le stesse parole e il Cardinale fu incarcerato per 32 anni. Il Vescovo Giuseppe Fan Xueyan passò gli anni dal 1958 al 1991 in prigione, dove fu ucciso mediante percosse che gli spaccarono il cranio. I suoi resti furono consegnati alla famiglia in una busta per la spazzatura. La violenta repressione ha sempre colpito anche semplici credenti. All’inizio del 2002 il quarantaseienne Gong Shengliang fu condannato a morte per aver fondato un movimento Cristiano.

La persecuzione non si arresta mai. Nel novembre 2005 sedici giovani suore furono picchiate a sangue a Xian. Il mese dopo religiose e sacerdoti furono malmenati a Tianjin. Numerosi arresti di prelati ebbero luogo nella provincia di Hebei. Decine di sacerdoti e vescovi sono sempre indagati e controllati dalla polizia ed alcuni di loro sono recentemente spariti. L’incessante repressione ha coinvolto, talvolta, anche membri della Chiesa Patriottica, nella quale cresce un inaspettato riavvicinamento al Pontefice e al Vaticano. Nonostante gli ultimi cinquantacinque anni di uccisioni, carcerazioni ed atroci persecuzioni la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, instaurata da Matteo Ricci all’inizio del 1600, è ancora forte e presente in Cina. Tertulliano aveva ragione nell’affermare che “Semen est sanguis Christianorum”

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