Categoria: Lavoro forzato

Caporalato, al lavoro 14 ore al giorno per 1,50 euro l’ora a fabbricare borse: due arresti

Operazione della guardia di finanza: sfruttati decine di lavoratori bengalesi, cinesi e pakistani. Il procuratore Creazzo: “Sistema difficile da scardinare”. Al lavoro sette giorni su sette, quattordici ore al giorno, pagati mediamente 3 euro l’ora ma in diversi casi anche solamente un euro e mezzo all’ora, in spregio ad ogni contratto di lavoro e della dignità della persona umana.

Materie prime, salgono i prezzi: frena la transizione ecologica e digitale. Il ruolo della Cina.(video)

Fabbriche di elettrodomestici, mobili, alimentari, automobili, a singhiozzo si stanno fermando tutte. Proprio ora che riparte la domanda. La questione è che pressoché tutte le materie prime sono diventate introvabili e costosissime. Gli inglesi la chiamano «everything bubble»: la bolla sui prezzi di qualunque cosa. Per un Paese trasformatore come l’Italia, che deve importare quasi tutto, sta diventando un problema serio. Quanto sta accadendo è il risultato di tre fattori che si sommano: reali, finanziari e logistici.

Ricordi di vita in Cina durante il genocidio uiguro

Longread: le amare riflessioni di uno studente americano sui suoi dieci anni in Cina, accanto alla “pulizia etnica” degli uiguri e alla persecuzione dei musulmani.

Sotto la pressione di Cina, Turchia e Pakistan deportano i musulmani uiguri che si sono rifugiati per sfuggire alle atrocità cinesi

Il messaggio sembra essere chiaro: le nazioni islamiche hanno preferito i soldi sporchi della Cina ai musulmani. Gli interessi dei cosiddetti protettori dei musulmani risiedono semplicemente nel denaro cinese e non nella loro ‘Ummah’.

Le borsette fatte a 3 euro l’ora vendute a 820 euro: e gli industriali in silenzio

Il sistema è stato disegnato come una piramide. In vetta c’è la griffe che fiuta le tendenze e disegna i modelli. Sotto il fornitore di prima fascia, cui la griffe delega la produzione fornendo il modello da realizzare e la merce con cui fabbricarlo.

I lavoratori cinesi denunciano lavoro forzato e abusi nel programma “Belt and Road” di Xi

Per mesi, Ding è stato rinchiuso in un dormitorio per lavoratori di 16 metri quadrati vicino a una fonderia cinese a Konawe, in Indonesia, dove era stato assegnato per realizzare uno dei tanto decantati progetti “Belt and Road” del suo paese .

Esaminati alcuni marchi occidentali accusati di sfruttare il lavoro forzato in Cina

Dopo aver condiviso una foto di se stessa sui social media con indosso una maglietta colorata del gigante svedese dell’abbigliamento H&M , Li Ang’ang, residente a Pechino, ha ricevuto un torrente di commenti che la spingevano a cancellare il post e a smettere di prestare sostegno alle potenze straniere che cercano di ” distruggere la Cina” . “