Categoria: Libertà di stampa e di espressione
Blogger cinese rischia la morte in carcere: denunciò la gestione del Covid a Wuhan
La storia di Zhang Zahn condannata per aver documentato quello che accadeva nel primo focolaio della pandemia. Nel febbraio all’inizio della pandemia si era recata a Wuhan, primo focolaio del Covid, per documentare quello che stava accadendo e aveva postato messaggi sui social in cui denunciava gli arresti di giornalisti indipendenti e le pressioni esercitate dalle autorità su famiglie di pazienti affetti dal virus, pochi mesi dopo era sparita nel nulla e ora rischia la morte in carcere.
Monaci buddisti cinesi costretti a guardare film “rossi”
Corriere del Sud : Gianni Da Valle, cosa rischia chi si oppone alla Cina
Laogai Termine con cui si indicano le diverse forme di lavoro correzionale penitenziario previste dal sistema giudiziario della Repubblica popolare cinese; oltre ai laogai propriamente detti (campi di riforma attraverso il lavoro), infatti, esistono anche i laojiao (campi di rieducazione attraverso il lavoro) e jiuye (campi di destinazione professionale obbligatoria), che però sono meno diffusi e impongono pene meno severe.
La Cina rifiuta la lingua inglese in una campagna contro l’influenza occidentale.
In una campagna contro l’influenza occidentale, la Cina sta rifiutando l’uso della lingua inglese nelle sue istituzioni educative. Li Yuan, scrivendo sul New York Times (NYT) ha affermato che è una esagerazione stabilire il ruolo che l’inglese ha svolto nel cambiare la società cinese, nel panorama culturale, economico e politico.
Hong Kong -Cina Veglia di Tiananmen: condannati 12 politici e attivisti democratici
A causa della pandemia, negli ultimi due anni le autorità hanno vietato la manifestazione in ricordo del massacro del 4 giugno 1989. Comminate pene tra sei e 10 mesi di carcere. Alcuni imputati sono già in prigione per altre condanne. L’esecutivo continua a colpire Apple Daily. Nel mirino delle autorità anche l’associazione locale dei giornalisti.
CENSURA: nuovo Comunicato Arcipelago laogai
“Optare per i litigi e provocare guai”: come il crimine onnicomprensivo della Cina mette a tacere il dissenso.
Nel 2013, le autorità hanno ampliato la sua domanda per l’uso contro coloro che si ritiene abbiano pubblicato e diffuso ampiamente notizie o voci false su Internet. I critici affermano che il crimine – che è stato sferrato contro giornalisti, attivisti e avvocati oltre che cittadini comuni – è vago e uccide la libertà di parola.