L’olio alimentare made in China. La realtà supera l’immaginazione [video CCTV]

Nel servizio della CCTV News Channel che proponiamo, si tratta un argomento che in Cina rappresenta una vera e propria emergenza nazionale: le sofisticazioni alimentari. Pratica molto ricorrente, tanto che la giornalista, nella parte introduttiva del servizio, ricorda che anche il presidente Xi Jinping è già piú volte intervenuto sul tema, per sottolineare la gravità e la pericolosità della situazione.

Il fatto descritto si è svolto nella provincia di Jiangsu, in una fabbrica che produce olio alimentare. A quanto pare per fabbricare l’olio in Cina vengono utilizzati scarti dalla lavorazione di carne animali. In particolare con pelli di pollo, di anatra, di maiale e interiora di animali come suini e asini. La lavorazione ha inizio con una sorta di bollitura ad altissima temperature, poi si passa al processo di decolorazione e deodorizzazione con l’utilizzo di sostanze chimiche e semi lavorati industriali. Infine si aggiungono additivi come spezie per dare al prodotto finale il sapore simile a quello atteso dal consumatore.

Questa sostanza, che in Cina chiamano olio, viene poi utilizzata anche come ingrediente per produrre a livello industriale molti alimenti come ad esempio salse (anche di soia), pane, dolci e biscotti.

Ormai in Cina, a livello sociale è diffusa la consapevolezza dei grandi rischi che ci sono ogni volta che si deve consumare un alimento. E’ una sorta di psicosi perché non si ha piú la certezza di ció che si mangia.

I piú fortunati, quelli che possono permetterselo, acquistano prodotti d’importazione, specialmente se in famiglia ci sono bambini, tuttavia i prezzi sono spesso proibitivi a causa dei dazi sulle importazioni e di alcune astuzie, di cui i cinesi sono maestri, per impedire l’import.

“Il governo cinese per ostacolare le importazioni utilizza anche delle restrizioni alle importazioni ed il settore che riscontra maggiori difficoltà è proprio quello agroalimentare; restrizioni sanitarie, soprattutto per carni e latticini, divieti assoluti, procedure amministrative onerose ed incerte, certificazioni complesse, sistema di autorizzazioni frammentario e stratificato, sono tutti elementi che limitano le importazioni e la distribuzione di prodotti agroalimentari esteri” (infomercatiesteri.it Farnesina).

Sarà questo il motivo che induce molti cinesi, quando tornano in patria per le vacanze (tutti rigorosamente a febbraio per il capodanno cinese), a portare con sé una valigia stracolma di cibarie di ogni tipo, per la felicità dei famigliari sottoposti quotidianamente alla non certo rassicurante “food made in China”.

Marzio Ammendola per la Laogai Research Foundation Italia Onlus, 14/04/2018


Video olio alimentare in Cina clicca qui

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