(Mantova) 18 Settembre 2014 presso la sede del club Rotary a Solferino si è tenuto un congresso sul tema: “LAOGAI -Il sistema carcerario in Cina e la piaga del lavoro forzato”

Il Rotary di Castiglione delle Stiviere (MN) ha organizzato l’incontro con la Laogai Research Foundation Italia Onlus presso la sede di Solferino che dista centro metri dalla Cappella Ossario dove sono custoditi i resti di migliaia di combattenti dell’Armata Sarda e dell’esercito Austriaco.

A Solferino, il 24 giugno 1859, combatterono i Francesi con Napoleone III contro l’esercito Austriaco, guidato dall’imperatore Francesco Giuseppe.

Questo evento, particolarmente cruento, impressionò i contemporanei come memorabile massacro, reso ancor più cruento dalla mancanza di soccorsi ai feriti, e viene considerato come un crimine contro l’umanità.

Questi orrori ispirarono il ginevrino Henry Dunant l’idea della Croce Rossa Internazionale.

Purtroppo dei crimini del passato, oggi l’uomo sembra non aver tratto nessun insegnamento.

In questo contesto che l’evento è stato preceduto da una presentazione del Presidente del Rotary di Castiglione Luigi Zangani e da una introduzione del Segretario del Rotary di Castiglione, Gilberto Ballasina di fronte ai numerosi imprenditori e personalità di spicco della zona, presenti in sala.

Il Segretario del Rotary ha esordito presentando la Laogai Research Foundation e il conferenziere:

“La Laogai Research Foundation è impegnata contro il commercio dei prodotti illegali dei Laogai facendo riferimento al falso cibo “Made in Italy” in particolare alla salsa di pomodoro e in che modo la Fondazione è coinvolta per colmare il vuoto normativo in Itaia e in Europa. La sua azione è stata determinante per l’approvazione di risoluzioni contro i Laogai e le violazioni dei diritti in Cina…”

Nella foto il Presidente del Rotary Dr. Luigi Zangani consegna alcune onoranze al Dir. Gianni Taeshin Da Valle. (a sn)

Successivamente il relatore Gianni Taeshin Da Valle, Direttore Responsabile della Laogai Research Foundation Italia Onlus ha preso la parola avvalendosi per ogni problematica di appositi filmati, foto e slides .

Gli argomenti toccati hanno affrontato le Violazioni dei diritti umani in Cina, dove una dittatura commette crimini mostruosi e sfrutta il proprio popolo a vantaggio di una ridotta nomenclatura del partito, e la piaga del lavoro forzato.

Il direttore della Laogai Research Foundation ha iniziato il suo monologo parlando dei Laogai:

Dal 1950 esiste in Cina il sistema dei LAOGAI. Sono campi di concentramento dove, attualmente, milioni di donne, uomini e bambini sono condannati ai lavori forzati a vantaggio del regime totalitario cinese e di numerose multinazionali che investono o producono in Cina.”

“ Ottanta milioni di persone di qualsiasi età e sesso , sono morte, non per cause naturali, ma per mano del Pcc da quando ha preso il potere nel 1949 ad oggi….”

“Il temine Laogai comprende tutte le diverse forme di detenzioni possibili.

“Le condizioni di lavoro sono orribili. Orari di lavoro, sicurezza e igiene,disumani Pestaggi e torture all’ordine del giorno. Religiosi ed oppositori del regime mescolati con i delinquenti comuni.”

Il Da Valle ha rimarcato l’importanza che ha il sistema carcerario cinese:

“I campi di concentramento generano reddito per il Pcc: con il lavoro forzato dei prigionieri si guadagnano milioni di dollari. Che le prigioni siano produttive potrebbe anche sembrare un dato positivo, ma in Cina tale sistema crea incentivi ad incarcerare un numero crescenti di individui, a prescindere dalla loro colpevolezza.”

Il relatore prosegue affermando che Il Pcc continua a sfruttare i prigionieri dei laogai come forza lavoro gratuita, per poi vendere i prodotti “made in China” sui mercati internazionali.

“I detenuti lavorano dalle 16 alle 18 ore e producono di tutto: dai giocattoli ai componenti meccanici, dall’estrazione mineraria ai prodotti alimentari e all’abbigliamento.”

“Tale posizione ha causato delocalizzazioni, bancarotta di imprese, indebitamenti dei governi, cassa integrazione e disoccupazione. Sono i prestatori d’opera, i salariati, le vere vittime dell’espansione economica cinese, in quanto la multinazionale compra a poco in Cina, rivende al decuplo in Italia e licenzia i suoi vecchi dipendenti italiani, troppo costosi. “

Ha citato casi come la Mary Kay, uno dei più grandi produttori di cosmetici al mondo che si trovata in seria difficoltà in quanti gli addetti delle vendite in Cina hanno firmato un modulo dove era riportato che l’azienda era disposta a mettere da parte i doveri morali e legali per accattivarsi l’appoggio del regime e ricavare un profitto.

“Quindi, i rapporti commerciali con la Dittatura Cinese non sono solamente immorali ma anche controproducenti e deleteri da un punto di vista economico.”

Il Direttore della Laogai Research Foundation ha fronteggiato il problema del lavoro forzato in Italia, dei “Laogai Italiani”, i laboratori clandestini cinesi e con dati alla mano ha dichiarato:

“Sono dei veri e propri lager dove gli operai ma anche tanti ragazzi e bambini sono costretti a lavorare con ritmi disumani, in contesti di scarsa o inesistente igiene e sicurezza,. Si prendano ad esempio Prato,Empoli,e di altre città nei quali si realizza una vera e propria riduzione in schiavitù di immigrati clandestini”

Infine ha esposto la sua esperienza nella Chianatown romana di “Esqulino” e la sua intervista al Presidente della Associazione Rioni e Monti ed Esquilino, un programma per la rinascita, Nicola Tripodi su l’impatto della massiccia immigrazione cinese nel vasto rione.

Al termine della relazione è stato dato spazio alle domande dei convenuti.

Laogai Research Foundation,23/09/2014

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