Moda, griffe di lusso nel mirino per i lavori forzati. Meglio il fast fashion

Fast fashion batte moda di lusso per i diritti dei lavoratori. Prada, Ralph Lauren e Hugo Boss nel mirino.

Un giovane attivista mostra il suo stomaco con le parole ‘Fashion Kills’ durante una manifestazione.(foto Independent)

Quanti e quali sforzi fanno le aziende di moda per assicurarsi che i lavoratori non siano schiavizzati?Come assicurano controlli e trasparenza da questo punto di vista? Se lo chiede una ricerca di KnowTheChain, che ha preso in esame venti dei più famosi marchi di moda al mondo, come riporta The Guardian.

Prada, Ralph Lauren e Hugo Boss, tra le aziende più importanti, prendono un punteggio piuttosto scarso per quanto riguarda i livelli di controllo e trasparenza sotto questo aspetto.

Secondo la ricerca, Prada non sta facendo sforzi sufficienti per dimostrare che i suoi prodotti non sono legati al lavoro forzato. Il suo punteggio è di 9 su 100. Insieme a lei, altre due aziende hanno messo a segno un punteggio inferiore a 25 su 100. Sotto questa soglia ci sono altre due aziende cinesi di calzature, Belle International Holdings e Shenzhou International Group Holdings.

KnowTheChain ha tracciato la classifica incrociando diversi indici come processi di auditing, diritti dei lavoratori, dati forniti dalle aziende e informazioni disponibili su piattaforme pubbliche.

Altri brand del lusso che hanno messo a segno punteggi modesti sono Ralph Lauren e Hugo Boss, rispettivamente con 45 e 46 punti su un massimo di 100. Il livello di 46/100 secondo KnowTheChain indica le aziende che hanno intrapreso i primi passi verso l’impegno e la consapevolezza nel campo dei diritti dei lavoratori.

Bisogna anche specificare che non tutte le aziende hanno fornito le informazioni necessarie, non rendendo così espliciti i loro sforzi. “E’ però difficile immaginare una società che lotti contro la schiavitù e poi non lo voglia comunicare”, ha dichiarato al Guardian Kilian Moote, project director di KnowTheChain. “Probabilmente ci sono ancora molte aziende che devono fare progressi per gli abusi contro i diritti dei lavoratori”. Prada, Hugo Boss e Ralph Lauren non hanno per il momento rilasciato dichiarazioni.

Più alti i punteggi totalizzati dai brand del fast fashion rispetto ai brand del lusso. Adidas (81), Gap (77) e H&M (69) hanno raggiunto i rating più alti, grazie ai loro robusti sistemi di controllo sulle supply chain.

Perché questa differenza tra griffe di lusso e fast fashion? Secondo i ricercatori, l’alto livello di attenzione mostrato dal fast fashion deriva da anni e anni di denunce che hanno messosotto accusa queste aziende, sensibilizzandole a cambiare le loro pratiche e a porre attenzione anche alla comunicazione di questi aspetti. Il mondo della moda di lusso è invece entrato nel mirino molto meno spesso.

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro considera l’industria dell’abbigliamento di essere ad alto rischio per quanto riguarda il lavoro forzato e altre forme di schiavitù. nel mondo ci sono circa 75 milioni di persone che lavorano nel settore dell’abbigliamento, tre quarti dei quali sono donne.

Molte merci prodotte in condizioni di sfruttamento includono il cotone. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha stimato che il lavoro forzato esiste in nove paesi che producono il 65% del cotone del mondo, tra cui Cina, India e Uzbekistan.

Affari Italiani,Dicembre 12,2016

English article,The Guardian:

Condividi:

Stampa questo articolo Stampa questo articolo
Condizioni di utilizzo - Terms of use
Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, ma per favore citate la fonte.
Feel free to copy and share all article on LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, but please quote the source.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Internazionale.