di MarMar

Organizzato dal National Democratic Party of Tibet e dall’Associazione Donne Tibetane in Italia, si è svolto un vivacissimo spettacolo con musiche e danze tibetane tradizionali alle 21 del l’11 settembre 2009 al Teatro Testaccio. Queste, eseguite da studenti tibetani rifugiati in India, rievocavano gli avvenimenti fondamentali della vita quotidiana e hanno fatto risuonare il Teatro di armonie e suoni insoliti e festosi, comunicando al pubblico, che gremiva la sala, un senso di autentica e primordiale allegria, tanto diversa da quella che i nostri stucchevoli spettacoli di qualunque tv non riescono più a resuscitare. Alla fine della rappresentazione, Riccardo Zerbetto ha ribadito l’urgenza di sostenere il nuovo Partito democratico tibetano per il diritto all’autodeterminazione dei popoli, chiarendo che “Nessuno, nemmeno il Dalai Lama, ha il diritto di decidere per un altro” e che i Tibetani vanno guidati nella futura crescita democratica. L’instancabile Dechen Dolkar ha rivolto un breve saluto ed un’ esortazione a collaborare a tutto l’uditorio. Zerbetto, dopo aver invitato tutti a prendere contezza del Manifesto del Partito democratico e a firmarlo, ha vivamente ringraziato Toni Brandi, presidente della Laogai Research Foundation Italia, non presente in sala, cui si deve l’introduzione del concetto e della realtà del laogai nel nostro paese e la propaganda sui danni che tale sistema di fabbriche-lager mimetizzate arreca all’economia mondiale. Zerbetto ha successivamente dato la parola a Marilia Bellaterra dell’associazione AREF, figura cara a tutti i Tibetani e agli amici del Tibet per le molteplici attività che svolge a loro vantaggio da gran tempo.