Nas, scatta il blitz nei ristoranti cinesi. Sequestrati 30 chili di cibo avariato

Spaghetti fritti al maiale, pollo alle mandorle e cocktail di gamberi: un tipico menù cinese dal prezzo vantaggioso che spesso nasconde amare sorprese. L’allarme sicurezza negli alimenti nasce dai primi sequestri effettuati in questi giorni dai carabinieri del Nas nei ristoranti cinesi. Cibi avariati, assenza delle etichette di certificazione e procedure per il congelamento sbagliate. Sono alcune delle irregolarità riscontrate dai carabinieri del Nas (nucleo antisofisticazione) di Bari durante ispezioni nei ristoranti orientali di Bari e della provincia. In pochi giorni, da quando sono cominciati i controlli a tappeto, i militari hanno sequestrato i primi trenta chili di carne e pesce andati completamente a male. Il blitz è stato compiuto nel ristorante Pechino a Trani, tra i più frequentati della città. I carabinieri hanno trovato nella cucina confezioni di pollo e gamberi con una data di scadenza superata. Non solo: gli alimenti erano conservati anche in pessime condizioni igieniche. Si tratta di irregolarità rischiose per la salute. Le ispezioni hanno riguardato anche tre i ristoranti cinesi a Bari. I carabinieri sono tornati nel ristorante Panda di via Cairoli e all’Europa di Mola di Bari, dove esattamente un anno fa furono sequestrati cento chili di merce avariata tra prodotti ittici e carne e pasta fresca. Questa volta però non sono state accertate violazioni nelle procedure di congelamento. Le ispezioni nell’ultima settimana hanno riguardato anche i ristoranti giapponesi e i sushi bar (che servono soprattutto pesce fresco) della città: qui al contrario dei ristoranti cinesi è stato appurato che le norme igieniche e le procedure per congelare i prodotti sono state tutte rispettate. Gli accertamenti dei Nas andranno avanti per tutto il mese. Proprio alla Cina è stato assegnato nel 2011 il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea. A confermarlo sono stati i dati del sistema di allerta rapido europeo per alimenti e mangimi (Rasff). I prodotti che più hanno fatto scattare l’allerta provengono da Cina, India e Turchia. Se poi questi alimenti non vengono conservati secondo le norme igienico sanitarie diventano una bomba per la salute. Nei prossimi giorni l’attenzione dei militari si concentrerà anche sui ristoranti arabi e brasiliani e saranno poi controllati negozi e market che vendono alimenti etnici.

Valentina Marzo

Fonte: Corriere del Mezzogiorno.it, 16 gennaio 2012

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