Onu: l’impegno della Cina in Africa è ambiguo
Carol Wickenkamp, The Epoch Times, 19.09.2013
Due recenti documenti delle Nazioni Unite hanno esaminato gli aiuti e gliinvestimenti della Cina in Africa e hanno stabilito che, in realtà, non si può veramente dire chi ne tragga beneficio e quanto.
L’Irin, il servizio di notizie umanitarie e analisi dell’Ufficio per la Coordinazione degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, ha pubblicato due analisi questa settimana: ‘Svelando l’aiuto della Cina in Africa’ e ‘Dietro la struttura degli aiuti della Cina’, ma ha ammesso che la mancanza di pubblicazione di statistiche e metodi di contabilità non sempre rivelano una situazione chiara.
(Nella foto: Operai cinesi della China State Construction Engineering Corporation (Cscec) il 30 gennaio 2013 presso il centro conferenze della nuova Unione Africana (Ua) ad Addis Ababa, Etiopia)
«Quantificare la relazione Cina-Africa è un compito difficile, perché la Cina non scompone [i dati delle, ndt] sue statistiche, né pubblica dettagliate relazioni su quanta assistenza stia dando all’Africa e adotta una diversa definizione rispetto all’Organizzazione della Cooperazione e Sviluppo Ecomomico (Ocse) di ciò che esattamente significa aiuto», sostiene una relazione. La Cina include nella sua definizione l’aiuto militare, ma non considera le borse di studio
.
Le confusioni sull’aiuto della Cina e sulle attività di investimento sorgono in quanto la Cina usa diversi Ministeri e agenzie per assegnare il denaro e ha diverse priorità strategiche rispetto ai tradizionali donatori occidentali, spiega l’Irin nella sua relazione sulla struttura degli aiuti della Cina.
Sostengono che oltre 23 Ministeri governativi e commissioni prendano parte nell’assegnazione degli aiuti all’estero ed esistono tre organi principali che controllano gli aiuti cinesi: Il Ministero del Commercio, il Ministero degli Affari Esteri e la cinese Eximbank.
La molteplicità di agenzie ha creato ulteriore confusione riguardo all’ammontare didonazioni e prestiti accordati dalla Cina. L’Irin sostiene, «… le stime degli esperti su quanto la Cina doni all’Africa variano ampiamente, con un valore che va da 580 milioni di dollari a 18 miliardi di dollari all’anno».
I media africani dichiarano che nella sola Uganda, gli investimenti cinesi superano i 447 milioni di euro e il Kenya ha recentemente firmato con la Cina un progetto relativo alle infrastrutture da 3,85 miliardi di euro.
Tuttavia, gran parte degli investimenti cinesi avviene sotto forma di prestiti all’Uganda, che sta ottenendo denaro in prestito in cambio dei suoi giacimenti di petrolio grezzo e ha concesso diritti quasi esclusivi di costruzione delle infrastrutture nel Paese. I critici sostengono che la Cina potrebbe attualmente utilizzare il suo generoso pacchetto di prestiti per acquisire una sostanziale influenza nel Paese.
Molte aziende sono totalmente o parzialmente statali, rendendo il confine investimenti e aiuti ancora più confuso, dice l’Irin.
Ad esempio la China National Electric Engineering Co. (CneecC), un’azienda statale pubblicamente acquistata e specializzata in progetti di grosse infrastrutture, sostiene sul suo sito web che il progetto per l’enorme impianto in Nigeria Zungeru Hydropower Plant è stato finanziato grazie ai fondi concessi dall’Istituto di Concessione Prestiti del Governo, dai cosiddetti Preferential Export Buyer’s Credits [programmi di investimento a medio e lungo termine tra una banca e il Governo locale, ndt] e da fondi speciali ottenuti dall’Export-Import Bank of China. Dichiarano che il valore totale del contratto di questo progetto ammonti a quasi 975 milioni di euro.
Le autorità cinesi affermano di non essere in grado di rendere pubblici i dati degli investimenti o degli aiuti, ma hanno pubblicato un documento che mostra una distribuzione generale di aiuti per regione, mostrando che il 45,7 per cento del loro aiuto estero è andato all’Africa e che, tra il 1950 e il 2009, hanno speso una cifra leggermente superiore a 30 miliardi di dollari.
«Esiste ancora segretezza nelle statistiche ufficiali», ha dichiarato Xue Lei, ricercatore degli Istituti per gli studi internazionali di Shanghai. «Forse abbiamo bisogno di una struttura e maggiore trasparenza da parte delle statistiche».
Fonte: http://www.epochtimes.it/news/onu-l-impegno-della-cina-in-africa-e-ambiguo—124133
English Version:
http://www.theepochtimes.com/n3/291870-chinas-commitments-in-africa-remain-murky-says-un-agency/
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