Operazione “Baffo posticcio”, i finanzieri di Bologna sequestrano 40mila scarpe contraffatte provenienti dalla Cina

Imitazioni di note marche, arrivavano in Italia dalla Cina senza destare sospetti grazie a dettagli rimovibili. Erano destinate anche al mercato europeo.

BOLOGNA - L’hanno chiamata “Operazione Baffo posticcio”. Nulla a che vedere con il salone di un barbiere, ma con una delle più note marche di scarpe sportive di tutto il mondo. La Guardia di finanza di Bologna ha sequestrato oltre 40mila calzature con marchi contraffatti e segni distintivi protetti da brevetto di noti brand in diverse aziende di Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Toscana. Otto persone, tutte di etnia cinese, sono state denunciate: lavorano nelle province di Bologna, Roma, Padova, Firenze e Prato.

Le indagini sono partite a gennaio, con un sequestro in due capannoni in Bologna gestiti da cittadini cinesi in cui era stata trovata della documentazione che permetteva di tracciare la trama di un’intera filiera del falso. Da lì sono partite diverse perquisizioni, fino al sequestro di 40mila calzature che imitavano i veri marchi registrati, a volte anche solo per singoli specifici dettagli brevettati, riconducibili ai brand Adidas, Nike, Saucony, Golden Goose e Colmar. Materiale che è arrivato in Italia direttamente dalla Cina, per essere commercializzato nei mercati di tutta Italia ed Europa (sono state accertate spedizioni verso la Spagna, Germania, Grecia e Bulgaria).

Ma come è possibile che queste imitazioni non autorizzate sfuggissero ai controlli doganali? Le calzature, a prima vista del tutto anonime grazie a piccoli trucchi, come quello scoperto recentemente nel Ravennate, potevano essere facilmente trasformate in un prodotto riconducibile ai marchi citati: togliendo o inserendo, per l’appunto, un “baffo” posticcio. Il valore commerciale al dettaglio della merce sequestrata ammonta ad oltre due milioni di euro.

La Repubblica Bologna. 3 aprile 2017

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