Arrestato vescovo clandestino nell’Hebei
Un vescovo cinese della Chiesa ‘sotterranea’, mons. Jia Zhiguo, vescovo di Zhengding, sarebbe stato arrestato dalla polizia di Pechino. Lo riferisce l’agenzia cattolica AsiaNews, che scrive che il vescovo ”e’ stato portato via dalla sua casa da 5 poliziotti”. Mons. Jia Zhiguo ”da settimane era sotto controllo 24 ore su 24 per proibirgli di incontrarsi con il vescovo ufficiale, con il quale si era riconciliato su indicazione del Vaticano”. Con questo arresto, la Cina avrebbe voluto dare ”un colpo alla strategia di unificazione della Chiesa cinese lanciata dalla Santa Sede”, proprio nei giorni nei quali in Vaticano si sta tenendo l’incontro della Commissione plenaria sulla Chiesa in Cina, convocata da papa Benedetto XVI. Secondo AsiaNews, il 74enne prelato ”soffre di vari disturbi a causa delle carcerazioni passate e per la sua eta’ e i fedeli della diocesi sono preoccupati che questo nuovo sequestro possa metterlo in pericolo di vita. Da anni subisce sequestri e isolamenti da parte della polizia, che lo tengono lontano per mesi dalla sua comunita”’. A motivare l’arresto, secondo l’agenzia, la recente riconciliazione nella zona dell’Hebei tra Chiesa sotterranea e ufficiale: ”Mesi fa mons. Jang Taoran, vescovo di Shijiazhuang (Hebei), la diocesi della Chiesa ufficiale della zona, si e’ riconciliato con la Santa Sede, ed ha accettato - su indicazione del Vaticano - di collaborare con il vescovo Jia Zhiguo, divenendo suo vescovo ausiliare. Mons. Jia diverrebbe invece il vescovo ordinario della diocesi, pur rimanendo della Chiesa sotterranea e non riconosciuto dal governo. I due vescovi si sono incontrati spesso e hanno cominciato a costruire un piano pastorale comune. Ma non appena l’Associazione patriottica ha scoperto questi segni di riconciliazione, ha obbligato i due vescovi a non piu’ incontrarsi e li ha messi sottocustodia della polizia 24 ore su 24”. L’agenzia cattolica sostiene anche che la riunione della Commissione vaticana arriva in una situazione di progressivo deterioramento della situazione dei cattolici ‘clandestini’: ”In queste settimane - scrive -, soprattutto nell’Hebei (la regione vicina a Pechino, con la massima concentrazione di cattolici) le comunita’ sotterranee sono sotto pressione e viene loro proibito di incontrarsi per celebrare la messa”.
Asca, 31 marzo 2009
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