Paranoia cinese “anti-Occidentale”. Manifesti governativi nella metro di Pechino

Nei giorni scorsi in Cina è stata lanciata una nuova campagna “anti-Occidentale” chiamata “Amore pericoloso”. Nelle stazioni delle 22 linee della metro di Pechino sono comparsi sedici disegni che compongono un fumetto a dir poco inquietante.

Si racconta la storia della bella ed ingenua signorina Li che viene corteggiata da un giovane straniero. Lui si dimostra molto gentile. La corteggia e la blandisce con i complimenti. Le offre mazzi di fiori e tanti regali. “E’ romantico avere un fidanzato straniero ed è emozionante raccontare questo nuovo amore alle amiche”.

Ma la realtà è molto diversa. Tutto questo è solo un tragico inganno. Lo straniero non è innamorato della giovane ragazza. E’ stata solo una trappola. Infatti la signorina Li lavora per un ufficio statale ed il giovane straniero è solamente interessato ad ottenere informazioni e scoprire segreti perché è una spia straniera. Il suo vero mestiere è lo spionaggio.

L’ultimo disegno mostra il triste epilogo della storia. La povera ragazza si trova davanti a due inflessibili ufficiali. E’ stata ammanettata e piangente dice: “Non sapevo che lui fosse una spia. Sono stata usata!” (China’s “Dangerous love” Campaign, Warning of Spies, is Met With Shrugs www.nytimes.com) .

Obiettivo della propaganda è mettere in guardia la popolazione dagli stranieri, soprattutto da chi si dimostra troppo amichevole. Il quotidiano Beijing Daily informa che in Cina ci sono esattamente 115.675 spie straniere. Sicuramente si tratta di spie Occidentali non bene addestrate, visto che il controspionaggio cinese è in grado addirittura di censirle con tanta precisione.

Collegandosi al portale www.12339.gov.cn , del ministero della Sicurezza di Stato, si possono segnalare stranieri o organizzazioni che possano mettere a rischio la sicurezza nazionale. La ricompensa arriva fino a 65.000 euro, per chi riesce a dare informazioni utili a scoprire attività di spionaggio.

Nel linguaggio psichiatrico un tempo si utilizzava il termine paranoia. Una psicosi caratterizzata da un delirio cronico, basato su un sistema di convinzioni, principalmente a tema persecutorio, non corrispondenti alla realtà.n tempi piú recenti sostituito dal concetto di “disturbo delirante” (nel suo sottotipo persecutorio), puó indicare una condizione psicologica che porta ad elaborare in modo lucido e sistematico un sistema di ideazioni e credenze incentrate sulla convinzione patologica di essere perseguitati o essere sottoposti a minaccia concreta. Tale convinzione si manifesta in particolare con idee quali essere spiati, pedinati e essere vittime di complotti (ipsico.it).

Non è pensabile che i funzionari del governo cinese siano stati colpiti da questa patologia. E’ piú probabile che in realtà si stia attuando una nuova fase di una precisa strategia “anti-Occidentale”. Come spesso fanno i regimi autoritari, si cerca di distrarre la popolazione da questioni interne creando un diversivo, un presunto pericolo dall’esterno. Internamente il clima sociale sta rapidamente mutando, con una crescente limitazione della libertà ed un inasprimento dei controlli. Il presidente Xi Jinping vuole riportare indietro le lancette della storia e proporsi come il nuovo leader assoluto, ispirandosi fortemente alla figura di Mao.

Quindi, per chi si deve recare in Cina per lavoro, è consigliabile evitare di chiedere informazioni per strada. E in futuro potrebbe essere piú sicuro utilizzare Skype comodamente dal proprio ufficio. Meglio evitare guai seri.

Fonte: www.againstchina.com, www.marzioammendola.com,21/05/2018

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