Pechino: “Per il bene del Tibet, schiacciamo il Dalai Lama”
Il governo comunista cinese “deve fare nuovi sforzi per bloccare l’influenza del Dalai Lama in Tibet. È necessario per migliorare la vita dei tibetani e rendere più sicura la regione”. Lo ha detto ieri Jia Qingling, potentissimo membro del Politburo cinese, nel corso di un incontro incentrato sullo sviluppo del Tibet e delle regioni a maggioranza tibetana. Secondo Jia, “è necessario trattare con cura la situazione, ma la cricca del Dalai Lama deve essere fermata prima che possa fare altri danni”. Il riferimento è alle manifestazioni di protesta contro Pechino che si sono svolte circa tre anni fa in tutte le città del Tibet, che secondo il governo centrale sono state fomentate proprio dal leader buddista. Sin dal 1959, il Dalai Lama vive in esilio a Dharamsala in India. La sua fuga dal Tibet è avvenuta anni dopo l’invasione della regione da parte dell’armata rossa di Mao Zedong. Da allora, Pechino continua in una campagna feroce contro il Premio Nobel per la pace, considerato un pericoloso secessionista. All’incontro sullo sviluppo era presente anche il ministro cinese per la Sicurezza pubblica Meng Jianzhu. Proprio questa presenza fa pensare che, in realtà, Pechino tema nuovi scontri violenti nella zona e si stia preparando per girare ogni responsabilità sul Dalai Lama e sul governo tibetano in esilio.
Fonte: Asia News, 26 febbraio 2011
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