Pinguini e balene rischiano la fame perché la Cina raddoppia la pesca di krill in Antartide

Pesca industriale. Gli scienziati che studiano la vita marina in Antartide hanno ricevuto una notizia inaspettata questo mese: la Cina prevede di aumentare notevolmente la pesca del krill antartico – i piccoli crostacei alimento fondamentale per balene, pinguini e altre creature.

Norvegia e Corea del Sud sono poco più avanti della Cina che pesca circa 32.000 tonnellate di krill ogni anno dalle acque dell’Antartide, ma il paese di Mezzo ha annunciato qualche giorno fa di voler arrivare a 2 milioni di tonnellate all’anno. I nuovi piano di pesca sono stati annunciati a Pechino da Liu Shenli, presidente di un’industria cinese di proprietà statale, il Gruppo Nazionale di Sviluppo Agricolo, ovvero della più grande impresa cinese lo sviluppo agricolo che ha finora lavorato 20.000 tonnellate di prodotti con il krill, secondo i dati ufficiali.

Liu su China Daily ha commentato:

Il Krill fornisce proteine ​​di ottima qualità che possono essere trasformate in cibo e medicine. L’Antartide è un tesoro per tutti gli esseri umani e la Cina li condividerà.

I piani di pesca di Pechino rientrano negli interessi strategici sul più grande continente ghiacciato del nostro Pianeta. Negli ultimi tre decenni, la Cina ha costruito quattro stazioni di ricerca in Antartide e si sta preparando a costruirne una quinta. L’Antartide però è protetto da un trattato internazionale che vieta attività militari e minerarie. Con una popolazione di quasi 1,4 miliardi, la Cina è fortemente preoccupata per la sicurezza alimentare, e come altri paesi, raccoglie krill da destinare a una numerosa varietà di prodotti quali cibo per bestiame e mangimi per acquacoltura, esche per il pesce e omega-3 da destinare agli integratori alimentari. La Norvegia è il più grande mietitrebbia al mondo di krill antartico, in gran parte per la fornitura all’industria integratori con acidi grassi omega-3.

Negli Oceani gli enormi banchi di krill rappresentano il cibo per le balene, i pinguini e tanti altri animali marini e consistono in piccoli gamberetti di circa mezzo centimetro incredibilmente abbondanti, ma nonostante l’abbondanza, molti ambientalisti si preoccupano per la catena alimentare antartica, già danneggiata dalla pesca industriale krill. Le popolazioni di pinguini sono diminuite di oltre il 50 per cento nella penisola antartica occidentale negli ultimi 30 anni e almeno uno studio ha legato il declino a una riduzione di krill.

A complicare il dibattito è il cambiamento climatico globale. Secondo Pew Charitable Trusts, che ha un programma per proteggere i pinguini, le temperature intorno alla Penisola Antartica – la zona più vicina alla punta meridionale del Sud America – stanno aumentando più velocemente che in qualsiasi altro punto della Terra. Il declino dei ghiacci può ridurre l’abbondanza di krill, poiché krill si ciba delle alghe che crescono sotto i ghiacci.

Rodolfo Warner scienziato e consulente per Antarctic and Southern Ocean Coalition:

L’area sta cambiando. Qualcosa sta accadendo. Ecco perché, qualunque cosa facciamo con la pesca del krill, dobbiamo essere molto attenti.

La Cina pe aumentare la raccolta di krill, avrebbe dovuto ottenere l’approvazione da parte della Commissione per la conservazione delle risorse biologiche, costituita nel 1982 dopo due decenni di pesca di krill non regolamentata krill nell’Antartico, soprattutto da parte della ex Unione Sovietica. La commissione non si è ancora espressa in parte perché i suoi membri votanti rappresentano paesi con un interesse finanziario nella commercializzazione del krill.

Gli ambientalisti hanno spinto la Commissione a richiedere più di osservatori a bordo dei pescherecci di krill e di limitare la pesca vicino alle aree di foraggiamento per i pinguini come la Penisola Antartica. Ma la Cina e altri paesi con flotte di pesca per il krill hanno esitato.

Il Journal.today,25/03/2015

VIDEO PESCA DI KRILL IN ANTARTIDE

English article,Kentucky.com:

• China fishing plan in Antarctica alarms scientists