Piangete per i bimbi americani e ignorate quelli cinesi
Dopo l’attacco costato la vita a più di 20 bambini americani, la Rete cinese attacca l’indifferenza dei media locali nei confronti dei gravi incidenti - anche questi contro minori - che avvengono invece in Cina. Il riferimenti degli ultimi attacchi è relativo al grave incidente avvenuto lo scorso 15 dicembre quando un uomo di 36 anni, brandendo un coltello, è entrato in una scuola elementare nella provincia centrale dell’Henan ed ha aggredito gli scolari, ferendone una ventina. Nelle stesse ore, in Connecticut, si verificava la tragedia in una scuola elementare: 20 bambini uccisi a colpi d’arma da fuoco da un giovane per motivi ancora da chiarire. A fronte dei due tragici eventi, la stampa cinese ha scelto di dare ampio risalto al tragico fatto di cronaca statunitense con reportage e commenti sulla facilità dell’acquisto di armi, “tenendo bassa” la tragedia dell’Henan. I cybernauti cinesi si sono dichiarati scioccati: “Da un oceano di distanza - ha scritto un utente cinese in un post on line - non appena si è verificato il fatto negli Stati Uniti abbiamo appreso rapidamente tutti i dettagli, il numero dei morti, i loro nomi, notizie sull’assassino. Nel nostro stesso Paese, invece, non riesce ad avere notizie sull’attacco dell’Henan. Il presidente americano ha pianto per i bimbi americani morti. I bambini cinesi non possono avere nemmeno questo”. Secondo alcuni analisti, la scelta dei media cinesi di non dare troppo risalto all’evento non è casuale: deriva invece dalla precisa volontà di sminuire le tragedie che avvengono “in casa” per enfatizzare al contrario quelle che avvengono all’estero. Alcuni giornali cinesi - per lo più locali - hanno cercato nel tempo di spezzare questa catena, ma si sono scontrati con la propaganda centrale, che li ha messi a tacere. Per quanto riguarda gli ultimi attacchi, il regime ha puntato il dito contro una setta - il “Fulmine dell’Est”, apocalittici che cercano di “svegliare il Paese” prima della fine del mondo - che avrebbe “fomentato” l’assalitore spingendolo a colpire degli innocenti. In realtà il sistema scolastico, quello lavorativo e in genere l’intera società cinese è talmente competitiva da rendere - proprio come quella americana - sempre più frequenti atti di follia nati dalla disperazione.
Fonte: Asia News, 18 dicembre 2012
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