Politica cinese del figlio unico mantenuta con qualche piccola modifica

Carol Wickenkamp The Epoch Times15.11.2013

Le misure per il controllo della popolazione in Cina, sono state fra gli argomenti più importanti della Terza Assemblea Generale del diciottesimo Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese che si è tenuta questa settimana. Incluso un possibile alleggerimento della tanto detestata politica del figlio unico.

Tuttavia, qualsiasi liberalizzazione sarebbe marginale, infatti la nuova politica presa in considerazione permetterebbe a ogni famiglia in cui un genitore è figlio unico, di avere un secondo figlio. La politica corrente, invece, permette un secondo bambino solamente nel caso in cui entrambi i genitori sono figli unici.

Secondo le dichiarazioni di Mao Qunan – portavoce della Commissione nazionale per la Salute e la Pianificazione familiare – ai media di Stato, qualsiasi modifica della politica del figlio unico tenterebbe di mantenere basso il tasso di natalità nazionale e contemporaneamente di aumentare la possibilità per alcune famiglie di avere un secondo figlio.

Mao ha attributo la crescita dell’economia cinese nei tre decenni passati alla politica del figlio unico, dicendo che ha prevenuto la nascita di 400 milioni di persone, ottenendo come risultato maggiore prosperità.

Tuttavia, Wang Feng, un professore di Politica Pubblica alla Shanghai’s Fudan University, non è d’accordo. In un articolo del 12 novembre su Caixin magazine è stato riportato che secondo Wang il contributo della politica è esagerato dai funzionari per la pianificazione familiare e che la maggior diminuzione del tasso di natalità in Cina si è verificata nei dieci anni precedenti al 1980, quando la politica è stata introdotta.

«Il miglioramento delle condizioni di vita e il cambiamento di mentalità a proposito della famiglia e delle nascite sono le forze chiave che portano al calo della natalità», ha detto Wang.

Le critiche alla politica cinese del figlio unico mostrano seri abusi inclusi: aborti forzati, aborti selettivi dei feti femmina e invasive pratiche forzate per il controllo delle nascite, come ragioni sufficienti per eliminare questa politica. Nonostante le autorità cinesi abbiano negato la pratica degli aborti forzati, diversi casi sono stati documenti da attivisti come Chen Guangcheng.

«Le donne sono costrette ad abortire fino al nono mese di gravidanza e spesso questi aborti forzati sono così violenti che le donne stesse muoiono insieme ai loro bambini», ha affermato sul sito della sua organizzazione Reggie Littlejohn, fondatore di Women’s Rights Without Frontiers, un’associazione internazionale che combatte gli aborti forzati.

«La politica del figlio unico causa più violenza sulle donne e sulle ragazze di qualsiasi altra politica ufficiale sulla Terra, più di qualsiasi altra politica ufficiale nella storia del mondo», ha dichiarato Littlejohn.

Fonte: http://www.epochtimes.it/news/politica-cinese-del-figlio-unico-mantenuta-con-qualche-piccola-modifica—124635

English Version:
http://www.theepochtimes.com/n3/360025-chinas-one-child-policy-here-to-stay-with-minor-tweak/

Condividi:

Stampa questo articolo Stampa questo articolo
Condizioni di utilizzo - Terms of use
Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, ma per favore citate la fonte.
Feel free to copy and share all article on LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, but please quote the source.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Internazionale.