Politica dei due figli, abusi in Cina: la WRWF lo denuncia alle Nazioni Unite

La Women’s Rights Without Frontiers ha depositato un reclamo ufficiale contro la Cina con la Commissione delle Nazioni Unite sullo Stato delle Donne, mostrando che le misure coercitive per il controllo della popolazione continuano anche sotto la Politica cinese dei Due Figli.

Leggi il testo completo del reclamo qui di seguito:

Venerdi 1 Gennaio 2016, la Cina è passata dalla Politica del Figlio Unico alla Politica dei Due Figli. La Cina ha dichiarato che con questo cambiamento stava “abbandonando” la politica del Figlio Unico. Classificare questi ultimi cambiamenti come “abbandono” della Politica del Figlio Unico è fuorviante.

Una politica dei due figli non metterà fine a nessuna violazione dei diritti umani causata dalla Politica del figlio unico, incluso l’aborto forzato, sterilizzazione involontaria o l’aborto sesso-selettivo legato al sesso femminile dei neonati.

Coercizione è il fulcro della politica. Istituire la politica dei due figli non significa la fine degli aborti forzati o della sterilizzazione forzata. Come l’attivista cieco Chen Guangcheng ha twittato concisamente:

Questo non è niente per cui essere felici. Prima il #CCP avrebbe ucciso ogni bambino dopo il primo, ora ne ucciderebbero dopo due. #ChinaOneChildPolicy

Il Reclamo: Procura evidenza delle pratiche coercitive correnti, inclusi reports recenti della provincia del Guangdong di una donna incinta di 8 mesi che è stata messa davanti alla scelta di abortire o di perdere il suo lavoro governativo e quello di suo marito. Discute il fatto che il numero degli aborti riportati in Cina è aumentato da 13 milioni a 23 milioni all’anno, secondo il report delle State China Department del 2015.

Descrive come il nuovo test pre-natale NIPT possa essere usato per prendere di mira le ragazze negli aborti sesso-selettivi. Contesta che - contrariamente alle vanterie dei funzionari del governo cinese - la “prevenzione” di 400 milioni di vite (molte tramite l’aborto forzato) non è la risposta al riscaldamento globale o allo sviluppo sostenibile.

Rivede studi scientifici che dimostrano che i molteplici aborti portano ad un grande aumento del cancro al seno. Quando il cancro al seno è una conseguenza dell’aborto forzato, si parla di violazione dei diritti delle donne. Descrive l’attivismo e sensibilizzazione internazionale di Women’s Rights Without Frontiers e la campagna “Save a girl”, che ha salvato più di 200 bambine dagli aborti sesso-selettivi, o dall’abbandono, o anche dall’ estrema povertà Reggie Littlejohn, Presidente della Women’s Rights Without Frontiers, ha dichiarato:

“ far uscire il messaggio che la Cina ha “abbandonato” la sua politica del figlio unico è nocivo per lo sforzo vero di fermare l’aborto forzato e il genocidio di genere in Cina, perchè questo messaggio implica che la politica del figlio unico non è più un problema. In un mondo schiacciato dalla “fatica da compassione”, le persone sono sollevate di poter eliminare la politica del figlio unico dalla loro lista di cose di cui preoccuparsi. Ma noi non dobbiamo fare questo. Non ci lasciare abbandonare le donne in Cina, che continuano ad affrontare l’aborto forzato a le bambine cinesi, che continuano a trovarsi di fronte ad aborti sesso-selettivi e abbandoni sotto la nuova politica dei due figli. la politica del figlio unico non ha bisogno di essere modificata. deve essere abolita.”

Women’s Rights Without Frontiers,04/08/2016

Traduzione di E.R. Laogai Research Foundation Italia ONLUS

English article,WRWF:

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