Categoria: Politica figlio unico
La Cina considera l’abolizione di tutte le restrizioni alla nascita nel 2025″ - Perché aspettare? Perchè non ora?
Il Wall Street Journal ha pubblicato oggi un articolo secondo cui, secondo fonti anonime “a conoscenza della questione”, il Partito comunista cinese sta valutando la possibilità di porre fine a tutte le restrizioni alle nascite nel 2025.
Nuova politica cinese sui tre figli - La polizia dell’utero è ancora in attività
In un articolo intitolato “La Cina rilassa la politica di pianificazione familiare per consentire alle coppie di avere tre figli”, un notiziario affiliato al Partito comunista cinese ha annunciato oggi freddamente:
Le donne uiguri manifestano a Istanbul contro i campi cinesi in occasione della Giornata internazionale della donna
Cina, coppia paga 130mila euro di multa per avere 7 figli
La Cina sta costringendo centinaia di migliaia di donne appartenenti a minoranze etniche a aborti e sterilizzazioni
Solo gli ingenui pensano che in Cina sia finita la crudele politica del figlio unico che ha compiuto, dagli anni ‘80 in qua, una strage di bambini (e di donne) di proporzioni spaventose. Pochi sanno, in effetti, che da quando Deng Xiao Ping, negli anni ‘80, sancì che «arricchirsi è glorioso» e instaurò il “socialismo di mercato” che ha risollevato l’economia cinese dal baratro in cui era sprofondata dopo trent’anni di socialismo “puro”, è stato deciso, sulla scia dell’ideologia neo-malthusiana, che per la crescita dell’economia cinese fosse necessario ridurre la popolazione.
Un film sulla politica del “figlio unico” imposta dal PCC.[Video]
Il documentario sulla politica di Harrowing One Child espone la devastazione dell’aborto forzato in Cina. Il comunismo
One Child Nation ha vinto il Grand Jury Award al Sundance nel 2019 e ha ricevuto importanti consensi dalla critica, soprattutto considerando la gravità della sua materia. Il film è un’esposizione straziante della devastazione causata dalla “polizia dell’utero” che ha applicato la politica del figlio unico cinese. Ma il film va oltre. È un’accusa ardente del comunismo stesso.