Polizia cinese cattura attivisti delle “prigioni nere”
Carol Wickenkamp.Epoch Times,19.04.2014
La polizia ha fatto irruzione nell’appartamento dell’attivista Ding Hongfeng e l’ha portata via senza alcun mandato, secondo quanto riportato da China Human Rights Defenders (Chrd).
Gli amici che erano in visita da lei hanno riferito a Chrd che sette od otto poliziotti sono entrati nell’appartamento, si sono rifiutati di mostrare il mandato quando Ding e gli altri lo hanno richiesto e «hanno preso d’assalto il secondo piano».
Nella foto Ding Hongfeng (con il vestito a fiori) mentre celebra la sua scarcerazione nel marzo 2014. Il 14 aprile 2014 l’attivista Ding è stata di nuovo allontanata da casa dalla polizia, che non aveva alcun mandato.
Ding, attivista contro le demolizioni, l’accaparramento illegale di terre e le ‘prigioni nere’, è rimasta in libertà solamente un mese dopo essere stata rilasciata su cauzione il 19 marzo. Insieme ad altri quattro attivisti era stata arrestata con l’accusa di aver partecipato alla coraggiosa liberazione di petizionisti da una ‘prigione nera’ l’anno scorso.
Durante gli otto mesi di detenzione sono stati torturati, come hanno dichiarato ai media dopo il loro rilascio. In particolare Ding ha raccontato di essere stata incappucciata e di essere stata picchiata per 12 ore dalla polizia.
A mezzanotte del 22 giugno scorso, Ding Hongfeng e più di venti persone hanno preso d’assalto una ‘prigione nera’(così si chiamano i centri per la detenzione extralegale) stabilita all’interno di un hotel della città di Wuxi, nella provincia del Jiangsu.
Hanno forzato i cancelli di ferro, preso a calci le porte e tratto in salvo le persone che erano detenute là dentro, fra cui una donna di 82 anni e il padre di Ding. Il giorno successivo Ding e gli altri sono stati arrestati e detenuti fino al mese scorso. La polizia di Wuxi ha poi rastrellato altre 20 persone dopo l’assalto alla prigione. Tutti sono stati accusati di ‘aver radunato una folla e disturbato la quiete pubblica’.
Wuxi ha circa cento prigioni illegali, che hanno preso il posto dei campi di lavoro per la rieducazione dopo la loro chiusura; in queste prigioni gli attivisti e i petizionisti sono trattenuti senza alcuna responsabilità amministrativa o giuridica ‘in centri legali di rieducazione’. Queste prigioni sono spesso stabilite in centri ad hoc sparsi un po’ ovunque: scuole, basi militari, istituti di ricerca, hotel, magazzini, stazioni di polizia e persino in case abbandonate.
Gli abusi delle prigioni nere sono arrivati all’attenzione del pubblico dopo la detenzione di quattro importanti avvocati per i diritti umani, rinchiusi poiché tentarono di liberare tre praticanti del Falun Gong e detenuti in un ‘centro legale per la rieducazione’ nella provincia dell’Heilongjiang.
Fonte,EpochTimes-http://www.epochtimes.it/news/polizia-cinese-cattura-attivisti-delle-prigioni-nere—126034
English version: Police Snatch Chinese ‘Black Jail’ Activist
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