Pordenone: scoperto traffico videogames da Cina, 46 arresti

Denunce per 46 persone, 38 delle quali titolari di attivita’ commerciali e sequestro di 1.488 dispositivi elettronici: e’ il risultato dll’operazione della Guardia di Finanza di Pordenone al termine di un’ampia indagine a contrasto delle violazioni tutela della proprieta’ intellettuale. L’attivita’ ha preso avvio da controlli effettuati nel corso di un evento fieristico tenutosi in Pordenone, nel corso dei quali sono stati individuati operatori intenti alla vendita di dispositivi ”mod chip” capaci di eludere le misure tecnologiche di protezione apposte dai produttori di console e videogiochi, che consentono, tra l’altro, di utilizzare copie ”piratate” di giochi. I dispositivi venivano acquistati in Cina: la societa’ importatrice e’ stata segnalata per illecito amministrativo. Accertate l’importazione nel territorio nazionale di 59.875 dispositivi elettronici e la vendita di 22.080 dispositivi con proventi illeciti per circa 160mila euro. Il principale indagato - un barlettano quarantenne -, rivendeva i dispositivi, per lo piu’ ”in nero”, ad operatori commerciali su tutto il territorio nazionale. Le perquisizioni nei confronti dei clienti della societa’ importatrice hanno interessato 22 Reparti del Corpo in otto regioni italiane. Il valore economico del traffico scoperto e’ stimabile in 54 milioni di euro, pari, secondo l’associazione degli editori di giochi (A.E.S.V.I.), al 8,6% del valore delle vendite totali di videogiochi in Italia nel 2009.

Fonte: Asca, 2 dicembre 2010

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