Presentata modifica legge su detenzione segreta dissidenti

Il governo cinese ha presentato all’Assemblea nazionale del popolo una proposta di revisione della legge che regola la procedura penale. I punti più significativi della normativa riguardando il diritto della polizia di detenere per mesi persone sospettate in luoghi segreti senza notificare i familiari. Negli ultimi mesi le forze di sicurezza hanno fatto ricorso sempre più spesso a questa pratica, arrestando attivisti, avvocati e perfino il famoso artista Ai Weiwei. La bozza presentata oggi all’Assemblea distingue tra due tipi di arresto: la detenzione regolare in carcere e la cosiddetta ‘residenza sorvegliata’, quando i sospettati vengono detenuti in posti scelti dalla polizia, come ad esempio alberghi. Nel caso della residenza sorvegliata le autorità devono informare i familiari entro 24 ore, tranne in casi in cui non sia possibile rintracciarli. Anche nel caso di detenzione regolare occorre fornire notifica alle famiglie, ma non nei casi che riguardano reati contro la sicurezza nazionale o terrorismo e quando si teme che informare la famiglia potrebbe ostacolare le indagini. Molti dissidenti sono accusati di essere una minaccia per la sicurezza dello Stato, il che significa che la polizia potrà continuare con le detenzioni segrete. Le modifiche proposte sono più rigide rispetto a quelle annunciate ad agosto scorso e sembrano un passo verso una maggiore protezione dei detenuti. La nuova bozza prevede tuttavia che le persone sospettate in casi legati a sicurezza nazionale, terrorismo e corruzione possano essere detenute fuori di casa, in luoghi scelti a discrezione della polizia. L’Assemblea, controllata dal Partito comunista al potere, quasi sicuramente approverà le misure alla fine dell’attuale sessione. Secondo Chen Guangzhong, professore dell’Università cinese di scienze politiche e giurisprudenza di Pechino, la bozza riduce i poteri della polizia. “Si tratta di una modifica significativa”, ha affermato. “Vuol dire che la Cina sta facendo un ulteriore sforzo per migliorare la situazione di diritti umani, democrazia e Stato di diritto, in passato le autorità giudiziarie avevano troppi poteri”, ha concluso.

Fonte: La Presse, 8 marzo 2012

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