Rapporti
La Laogai Research Foundation denuncia da tempo la piaga delle importazioni e del traffico dei prodotti del lavoro forzato provenienti dai laogai. In questa circostanza, su richiesta dell’Associazione Artigiani, abbiamo cercato notizie sulla produzione di pneumatici, materiale edile, tessuti, cemento e calcestruzzo, cosmetici, componenti elettrici ed elettronici, vetro, plastica, ceramica e acciaio: sono questi i principali settori in cui, secondo l’Associazione Artigiani, le nostre aziende soffrono per la concorrenza cinese. Di seguito il Rapporto redatto dalla prof. Francesca Romana Poleggi con la collaborazione della Laogai Research Foundation di Washington e il prezioso contributo del prof. Benedetto Rocchi, dal titolo “Made in China = Made in Prison“.
Il Rapporto pubblicato nel dicembre 2010 sulle esportazioni in USA e Canada di prodotti agricoli provenienti dalle prigioni cinesi, dal titolo “I Laogai e le importazioni agroalimentari dalla Cina.
Il Rapporto del 2008 dell’Osservatorio internazionale per la Protezione della Difesa dei Diritti Umani condanna le repressioni cinesi avvenute in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino.
Rapporto della Laogai Research Foundation Washington, giugno 2008. Conferma che nella database di Dun & Bradstreet vi sono almeno 314 Laogai presentati come normali imprese commerciali.
I Laogai : I campi di concentramento cinesi. Oggi in Cina vi sono almeno 1045 Laogai, dove milioni di uomini, donne e bambini sono condannati ai lavori forzati a vantaggio economico del regime comunista e di numerose multinazionali che operano in Cina.
Le esecuzioni capitali e la vendita degli organi. Ancora oggi, in Cina, migliaia di persone, dissidenti del regime, sono condannate a morte mediante fucilazione dopo processi sommari. Testimonianze affermano che i prigionieri uccisi costituiscono una base rilevante per il mercato degli organi.