Due laboratori tessili controllati dai carabinieri della Compagnia di Rovigo, guidata brillantemente dal maggiore Salvatore Gibilisco, assieme ai colleghi dell’Ispettorato del lavoro di Rovigo, con esiti purtroppo pesanti. Una situazione di insicurezza, quella contestata, di violazione delle norme igienico sanitarie, di clandestinità, come non se ne vedevano da tempo. Il tutto mentre all’esterno degli stabilimenti erano posteggiate le auto di lusso dei titolari.

Rovigo - Nuovo controllo ai laboratori tessili gestiti da cinesi in Alto Polesine e nuove tristi risultanze raccolte dai carabinieri della Compagnia di Rovigo, guidata dal maggiore Salvatore Gibilisco, che sta lavorando a fondo sul fenomeno dell’irregolarità negli stabilimenti tessili di confezioni gestiti da cittadini cinesi, sia per tutelare la regolarità della concorrenza che la sicurezza di quanti vi prestano la loro opera, spesso in condizioni disastrose.

E’ purtroppo questo, secondo le contestazioni emerse, il quadro restituito dal controllo fatto scattare dai militari assieme ai colleghi dell’Ispettorato del Lavoro, che hanno passato al setaccio due laboratori della zona di Badia Polesine. Sono state riscontrate violazioni anche in materia di sicurezza sul lavoro, come l’omessa formazione del personale, ma anche l’omessa redazione del documento di valutazione dei rischi. Quanto basta per denunciare i titolari alla Procura di Rovigo.

In uno dei due laboratori, monte di 19 lavoratori, due erano in condizioni di clandestinità. A coronare il tutto, anche situazioni igienico sanitarie non certo ottimali e la presenza anche di bambini - non comunque addetti al lavoro - tra le macchine per cucire. A fare da ironico contraltare a questa situazione, la presenza, all’esterno, delle auto da sogno dei titolari, dai 60 mila euro in su. I carabinieri non abbassano la guardia.

Rovigo Oggi,07/05/2016