Santa subito: ha salvato 30 neonati abbandonati tra i rifiuti

L’anziana Lou Xiaoyng, 88 anni, viveva in precarie condizioni di salute, riciclando rifiuti. Ha salvato tanti bambini, quattro li ha tenuti con sé. Molti la considerano una santa.

Per milioni di cinesi, che solo in questi giorni hanno conosciuto la sua storia, è già una «santa moderna». Lou Xiaoyng, 88 anni, è ormai condannata a morte da una gravissima insufficienza renale. Ma tutta la sua esistenza è stata un vero inno alla vita: dal 1972 sino a pochi anni fa ha infatti salvato ben trenta bambini abbandonati sul ciglio della strada o nei bidoni della spazzatura nella città di Jinhua, provincia orientale dello Zhejiang. Abbandoni frutto della miseria e soprattutto della politica del figlio unico imposta dal governo cinese nel 1978. Una politica, i dati sono stati resi noti dal governo stesso, che solo nel 2010 ha impedito 400 milioni di nascite. Nonostante la condanna della comunità internazionale, un sondaggio indipendente realizzato nel 2008 mostrava come il 76 per cento della popolazione fosse d’accordo con questo genere di pianificazione. Lou, come racconta il Daily Mail, ha fatto una scelta diversa. Il suo lavoro era quello di andare alla ricerca di rifiuti riciclabili. E lì, tra quei rifiuti, c’erano anche loro: neonati che piangevano in modo straziante, abbandonati da famiglie povere o vittime dell’indottrinamento del regime. «Quei bambini così fragili avevano bisogno d’amore, di cure – ha detto al Daily Mail – . Non capisco davvero come i loro genitori avessero potuto gettarli tra le immondizie. Tutte le vite sono preziose». Quattro di quei piccoli sono divenuti parte della sua famiglia: li ha cresciuti ed educati insieme al marito Li Zin morto 17 anni fa. Lou ha anche una figlia biologica, Zhang Caiying, oggi 49enne. Tutti gli altri neonati, invece, è riuscita ad affidarli ad amici e ad altre famiglie. «Lou è una santa – hanno dichiarato molte persone che la conoscono -. Il nostro governo dovrebbe vergognarsi: lei non aveva né potere, né soldi, viveva in una casa modesta, eppure guardate cosa è riuscita a fare…». «La prima neonata – ha raccontato Lou – l’ho trovata nel 1972 : se non l’avessimo tirata fuori dal cassonetto sarebbe senza’altro morta. Voi non sapete quanta gioia e quanta speranza ci hanno dato veder crescere questi bambini. Ho sempre pensato: se ho la forza di riciclare rifiuti come posso sottrarmi dal “ricicalre” qualcosa di ben più importante come la vita umana?».

Mauro Pianta

Fonte: La Stampa.it

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