Senza sole e chiusi tra quattro muri: animali dello zoo in Cina vivono così [Video]

Animals Asia sta montando una campagna internazionale contro la struttura inaugurata nei giorni scorsi e sistemata all’interno di un centro commerciale. Viaggia per il mondo anche una petizione perché questa barbarie abbia fine.

Roma, 12 febbraio 2016 - E’ stato ribattezzato dalla stampa mondiale “uno dei più tristi zoo del mondo”, qualcuno lo ritiene addirittura “il peggiore”; mentre il Washington Post non esita a definirlo una “prigione”. Questo il tenore delle critiche mosse alla struttura cinese di Guangzhou, inaugurata nelle scorse settimane.

Il reportage di Animals Asia ha subito colpito l’attenzione dei media, persino prima che si tenesse l’apertura ufficiale. La campagna internazionale lanciata su Facebook ha raggiunto 150.000 internauti, cifra che ha toccato il mezzo milione su Weibo - il popolare sito cinese di microblogging. La vicenda è stata poi trainata dalle denunce del Washington Post, di Inside Edition e del South China Morning Post, raggiungendo milioni di persone in tutto il mondo.

Situato all’interno di un centro commerciale, lo “zoo” detiene due orsi bianchi – in realtà si tratta molto probabilmente di esemplari ibridi nati dall’incrocio di un orso polare e di un orso bruno – cinque cuccioli di tricheco, sei giovani balene beluga e due lupi artici, tutti miseramente reclusi in spazi angusti e inadeguati.

Oggi Animals Asia chiede con una petizione l’immediata chiusura del Grandview Aquarium. Qui di seguito il link dove firmare la petizione:

https://www.animalsasia.org/it/media/news/news-archive/this-chinese-mall-has-become-a-prison-for-animals.html

Dave Neale, responsabile Animal Welfare di Animals Asia, sottolinea: “Abbiamo denunciato questa orribile crudeltà in occasione dell’apertura ufficiale della struttura. Quella che avevano sperato fosse una partenza con il botto, si è rivelata gravida di spiacevoli conseguenze.

Le accuse internazionali hanno avuto riverbero anche in Cina, e i social media hanno fatto sentire la propria voce”. Il capo dell’ufficio cinese del Washington Post Simon Denyer, ha scritto: “La consapevolezza sul probelma del benessere animale in Cina è ancora piuttosto bassa purtroppo, anche se cresce grazie alle nuove generazioni.

Le foto degli animali esibiti al centro commerciale di Guangzhou hanno scatenato un’ondata di proteste sui social media, e anche i turisti hanno già cominciato a manifestare il proprio disappunto per le precarie condizioni di detenzione di queste creature, dalle sembianze tristemente pallide e smunte.”

L’Unità di Gestione Pesca e Oceani di Guangzhou sta ora indagando sull’ipotesi che nel centro commerciale siano morti degli animali; mentre altri sarebbero stati gravemente feriti durante il trasporto. I social media cinesi hanno sostenuto a più riprese che gli animali deceduti sono già stati rimpiazzati. Si ritiene che la struttura sia sprovvista di assistenza veterinaria in loco. Aggiunge Dave Neale:
“Ovviamente è irrilevante il fatto che l’apertura di tale struttura sia avvenuta millantando un sedicente progetto di conservazione. Si tratta di un vecchio trucco, che chi specula sulla pelle degli animali ha imparato a padroneggiare bene: essenzialmente si vuole spacciare la crudeltà per educazione. Speriamo che questa protesta scoraggi quelli che hanno deciso di seguirne l’increscioso esempio. In collaborazione con i gruppi locali, lavoreremo duramente per chiudere questi terribili luoghi.”

Animals Asia nasce nel 1998 grazie alla passione di Jill Robinson ed è oggi una delle più importanti organizzazioni internazionali non governative che si occupa di animal welfare nel continente asiatico, nonché il principale interlocutore dei governi cinese e vietnamita in materia di diritti animali. Animals Asia lavora per mettere fine all’industria della bile di orso in Cina e in Vietnam, chiudere gli allevamenti, liberare gli orsi a lungo torturati e restituire loro la dignità nelle sue riserve naturali dove finora hanno trovato accoglienza centinaia di esemplari sottratti alla crudeltà di questa industria. L’organizzazione fondata da Jill Robinson è impegnata inoltre nella lotta al consumo alimentare di carne di cane e di gatto, promuovendo una nuova considerazione di queste specie con l’informazione e l’educazione, e si batte per migliorare il benessere degli esemplari selvatici reclusi in zoo, parchi safari e delfinari.

Quotidiano.net, 12/02/2016

English article, Animal Asia:

Video Animal Asia:

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