TIBET: un pessimo sospetto per i tibetani, un inquinamento pericolosissimo per la Gyama Valley
Hanno destato non pochi sospetti le azioni di alcuni addetti cinesi alla costruzione stradale in Tibet, precisamente nel tratto che porterebbe a Gyama Valley, vicino alla capitale, Lasha. Ci sono ottimi motivi per credere che queste operazioni rappresentino nientemeno che i primi passi per la costruzione di una nuova miniera in una zona ricca di materie prime e già altamente sfruttatata attraverso estrazioni che causano un inquinamento molto pericoloso.
L’attività estrattifera è stata portata avanti sia dal governo sia da diversi privati e ha sollevato frequenti accuse da parte dei tibetani che hanno subito per anni ingenti danni ambientali, impedito una adeguata salute al bestiame locale e soprattutto hanno inquinato le fonti d’acqua, essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni locali.
Secondo quanto riportato da un tibetano in esilio ai microfoni Radio Free Asia, la nuova miniera potrebbe essere creata, già da questo mese, nella contea di Maldro Gongkar.
“In passato, i nostri fiumi erano freschi e puliti, le montagne e le valli erano noti per la loro bellezza naturale, ora i fiumi sono inquinati con rifiuti tossici delle miniere ” ha affermato uno dei residenti nella Gyama Valley.
Il Tibet è diventata una fonte importante di minerali necessari per la crescita economica della Cina e le operazioni in una miniera di Gyama hanno portato ad una frana catastrofica che ha ucciso 83 persone nel marzo 2013. Dati tali presupposti c’è da immaginare che la situazione andrà peggiorando con l’imminente creazione di un nuovo impianto.
Radio Free Asia,05/08/2015
M.R. Laogai Research Foundation
English article, Radio Free Asia:
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