Categoria: Tibet
Sfrattati da Larung Gar sono costretti a frequentare “lezioni politiche” nella loro città
Larung Gar: ai monaci e alle monache sigillano le abitazioni
TIBET: Larung Gar monaci sfrattati e costretti a firmare promesse di non tornare mai più.
Pechino minaccia Delhi: Rapporti a rischio se il Dalai Lama visiterà l’Arunachal Pradesh
Dalai Lama a Milano, la protesta sorridente che la Cina teme
Il 20 ottobre sono andata al primo incontro del XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso al teatro Arcimboldi. In un teatro gremito di studenti dell’università Bicocca la città di Milano gli ha conferito la cittadinanza onoraria. La visita e gli insegnamenti del capo spirituale del buddhismo tibetano è stata accompagnata dalle proteste ufficiali dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, che in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa ha dichiarato: “Il fatto che il Consiglio Comunale di Milano, le altre Istituzioni e persone siano presenti con connivenza alla visita del Dalai Lama a Milano e conferiscano a lui la Cittadinanza Onoraria, ha ferito gravemente i sentimenti del popolo cinese. Tutto ciò ha un impatto negativo sui rapporti bilaterali e sulle cooperazioni tra le regioni dei due Paesi. La Cina, con i suoi Rappresentanti Istituzionali, esprime forte rimostranza e ferma opposizione”.
La sfida a Pechino del Dalai Lama: “Minacce di routine, il Tibet è una spina”
“Sono diventati reclami di routine. Le minacce vengono da funzionari che, qualunque cosa sentano personalmente, sono costretti ad agire così”. Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama - oggi a Milano per ricevere la cittadinanza onoraria- liquida le polemiche che hanno accompagnato il suo riconoscimento e le dure e sistematiche proteste di Pechino, che lo ritiene un separatista; sorvola però sulla posizione di Papa Francesco, il quale per due volte ha preferito non incontrarlo nei suoi più recenti viaggi italiani.
Il Dalai Lama a Bratislava. Il presidente Kiska lo incontra malgrado le proteste della Cina
Il 14esimo Dalai Lama, la maggiore autorità spirituale del Tibet il cui vero nome è Tenzin Gyatso, è stato protagonista domenica di un incontro con il pubblico a Bratislava nel quale ha fatto appello alla tolleranza e alla diffusione della compassione. La pace nel mondo, ha detto, può essere raggiunta solo attraverso la nostra pace interna, e tutti possono partecipare alla creazione di un futuro migliore. Secondo lui, ci sarà un mondo più pacifico tra venti anni. «Tutti abbiamo il diritto di raggiungere la felicità. Abbiamo tanti problemi nella nostra vita, ma ci sono tanti motivi in tutto il mondo per rimanere ottimisti», ha detto, ed è responsabilità personale di ciascuno di noi rendere l’umanità più felice, e fare in modo che «vi sia più compassione», anche «verso i nostri nemici» e coltivare una «coscienza di solidarietà tra le persone, proprio come tra fratelli e sorelle, indipendentemente dalla loro religione».