Parla Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico di Torino: “I prodotti italiani sono i più controllati”.
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Dottoressa Maria Caramelli, lei dirige l’Istituto zooprofilattico che esegue i controlli sulla carne: cosa cercate e cosa trovate?
“Siamo un centro referente nazionale, e le verifiche si fanno secondo il piano nazionale di sorveglianza, analizzando l’animale vivo, l’urina, il campione di carne e quello lavorato: si cercano eventuali residui di farmaci. Per gli ormoni sessuali, come ad esempio l’estradiolo, la tolleranza è zero, non ci devono essere perchè cancerogeni. Altri medicinali, come aspirina o antibiotici, sono permessi a scopo terapeutico, ma con limiti rigorosi”
L’esito dei controlli è rassicurante?
“Sì, i casi di sostanze illecite sono davvero pochi, e spesso sono i soliti noti. Questo perchè l’Italia esegue ben il 48 per cento in più dei controlli rispetto agli altri paesi: ne vengono effettuati più di 40mila, di cui 16mila per cercare anabolizzanti. Il Piemonte è capofila: il 99 per cento dei campioni è conforme”
Come è possibile, allora, riuscire a sfuggire alle maglie delle verifiche?
“Anche se i controlli sulla carne sono rigidi, si tratta comunque di una lotta “guardie e ladri”: chi vuole commettere illeciti riesce a farlo non solo “dopando” gli animali al venerdì, visto che è difficile ci siano controlli nei weekend, ma anche mettendo in circolazione nuove molecole, usando proprio farmaci cinesi, perchè più economici, e anche perchè lì ci sono meno regole. Individuare le nuove molecole è complicato. Per questo noi abbiamo affiancato un ulteriore controllo”.
Quale?
“Integriamo l’analisi chimica con il metodo istologico, che identifica i residui studiando le cellule di alcuni organi: ovaio e prostata per gli ormoni sessuali e il timo per i cortisonici. Purtroppo gli altri paesi non lo fanno. Siamo in Europa e ci si fida delle verifiche fatte altrove. Per questo consiglio di privilegiare la carne italiana: è la più controllata”
Repubblica ediz. Torino