Traffico di esseri umani, gli Usa declassano Cina e Russia

Questo giovedì Cina e Russia hanno respinto le accuse di cattiva gestione del traffico di esseri umani mosse dagli Stati Uniti, definendo la metodologia utilizzata «arbitraria» e «inaccettabile».

Il giorno prima, il Dipartimento di Stato degli Usa aveva pubblicato un rapporto sul traffico di esseri umani che declassava la Cina e la Russia dal livello 2 al livello 3 della lista, ponendole così sullo stesso piano di: Sudan, Corea del Nord, Siria e Iran. Il termine “traffico umano” comprende il lavoro forzato minorile, la servitù domestica, la schiavitù per debiti, i bambini soldato e il traffico sessuale.
La Russia sosteneva che il raggruppamento in livelli fosse stato eseguito dagli Stati Uniti in base a quanto fossero amichevoli i rapporti di questi Paesi con Washington, secondo una dichiarazione di Konstatin Dolgov, delegato per i diritti umani al Ministero degli Esteri russo. Dolgov ha messo in risalto la sua indignazione sulla questione, la quale secondo lui non doveva essere nemmeno sollevata.

Secondo il sito web del Dipartimento di Stato, il posizionamento di livello è determinato da quanto un Paese si impegna a combattere il traffico di esseri umani all’interno delle sue frontiere e da quante informazioni sul traffico umano riescono a reperire i diplomatici americani e le agenzie attraverso i loro rapporti. Il rapporto degli Stati Uniti osservava che la Cina e la Russia hanno compiuto sforzi minimi per contrastare il traffico di esseri umani, aggiungendo che questi pochi tentativi erano stati fatti «ad-hoc», in quanto manca un sistema concreto per punire ogni forma di traffico.

Il nuovo posizionamento di Cina e Russia è accompagnato da potenziali sanzioni da parte degli Stati Uniti. Gli Usa possono trattenere dazi sulle sanzioni in caso di mancata assistenza umanitaria interna da parte di Paesi stranieri e possono opporsi a qualsiasi tipo di assistenza offerta dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale.

Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero essere più obiettivi e dovrebbero smettere di esprimere «giudizi arbitrari».

Il rapporto sottolineava la gravità della politica del figlio unico in Cina, la pratica diffusa degli aborti forzati e una cultura di valorizzazione dei figli maschi rispetto alle figlie femmine che ha creato uno squilibrio di “genere” il quale a sua volta ha aggravato il problema della prostituzione e ha aumentato il numero delle spose straniere.

Anche i campi di lavoro cinesi hanno contribuito al declassamento nella terza posizione. I campi di lavoro, conosciuti come laogai, sono luoghi nei quali i dissidenti vengono “rieducati” attraverso il lavoro forzato. Viene imposto loro di fabbricare, in condizioni estreme e con una mancanza totale di igiene, animali imbalsamati, alimenti confezionati e numerosi altri prodotti.

Il cambiamento nel ranking è inteso come un invito all’azione, secondo quanto ha riferito John Kerry, segretario di stato degli Usa. In una conferenza di mercoledì ha sottolineato che i Paesi posizionati al livello 3, hanno una probabilità doppia di impegnarsi ad assumere una posizione più dura sul traffico di esseri umani.
Articolo in inglese:

http://www.theepochtimes.com/n3/119748-cited-for-human-trafficking-china-and-russia-denounce-u-s/

The Epoch Times Italia, 21 Giugno 2013

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