Trapelato database con 1,95 milioni di membri del Partito Comunista Cinese infiltrati nel mondo

Un database recentemente trapelato ha rivelato le identità di un milione e 950 mila membri del Partito Comunista Cinese (Pcc) assunti da università, importanti aziende (come Boeing e Pfizer) e consolati sparsi in tutto il mondo.
L’Alleanza interparlamentare sulla Cina (Ipac), una coalizione globale di parlamentari, ha ottenuto il database da un dissidente cinese non identificato, e lo ha poi condiviso con quattro organizzazioni mediatiche, secondo un articolo pubblicato il 13 dicembre dal quotidiano britannico The Mail, che ha ottenuto e analizzato la lunga lista.
L’Ipac, in un comunicato del 13 novembre, ha dichiarato che uno dei suoi rappresentanti ha ricevuto il database da una «fonte non governativa» e che la coalizione ha fatto poi verificare la lista da esperti. Il gruppo ha anche precisato: «L’Ipac spingerà i governi e le aziende a rispondere, spiegando come intendono salvaguardare i loro valori di fronte alle infiltrazioni».
La maggior parte dei membri del Pcc presenti nel database proviene da Shanghai.
Infiltrati
Il The Mail ha scoperto che alcune tra le principali società aerospaziali al mondo (Airbus, Rolls-Royce e Boeing) hanno impiegato centinaia di membri del Pcc. Inoltre, Pfizer e la casa farmaceutica britannica AstraZeneca hanno impiegato un totale di 123 membri del Partito.
Anche la casa automobilistica britannica Jaguar Land Rover impiegava membri del Pcc.
A seguito di una prima analisi, il The Mail ha scoperto che diversi accademici cinesi membri del Partito hanno lavorato presso università britanniche, dove sono stati coinvolti in ricerche sensibili nel campo dell’ingegneria aerospaziale e dell’ingegneria chimica.
Inoltre, alcuni membri del Pcc avrebbero lavorato addirittura per i consolati britannici. Un esempio è quello del consolato britannico di Shanghai, dove un membro del Pcc lavorava come alto funzionario e aveva tra i suoi compiti proprio quello di sostenere le visite dei funzionari britannici in Cina. Un altro membro del Pcc – secondo il The Mail – lavorava «a stretto contatto con un team di agenti dell’MI6 che operava sotto copertura diplomatica». L’MI6 è il servizio di intelligence britannico.
Il tabloid britannico ha concluso che per ora «non ci sono prove che qualcuno nella lista dei membri del Partito abbia fatto spionaggio per la Cina». Tuttavia, la testata ha sottolineato che un gruppo di circa 30 parlamentari britannici intende presentare un’interrogazione d’urgenza in merito al database presso la Camera dei Comuni, la camera bassa del Parlamento bicamerale del Regno Unito.
Non ci si può fidare del Pcc
Un ex agente anonimo della Central Intelligence Agency (Cia), nonché analista della Casa Bianca ha dichiarato alla stampa che non ci si dovrebbe fidare del Pcc: «Sono sempre alla ricerca di opportunità per poter sfruttare relazioni, amicizie, qualsiasi cosa, per promuovere gli interessi del Partito Comunista».
I membri del Pcc, del resto, sono obbligati a giurare lealtà al Partito. Per diventare membri, devono prima prestare giuramento con il pugno alzato, recitando che si impegnano a «eseguire le decisioni del Partito, osservare rigorosamente la disciplina del Partito […] essere leali al Partito […] e non tradire mai il Partito».
Secondo il media statale cinese Xinhua, alla fine del 2019 i membri del Pcc erano più di 91 milioni, in base a un rapporto del dipartimento organizzativo del regime cinese. La maggioranza dei membri erano lavoratori e contadini, pari al 34,8 per cento. In totale, la Cina ha attualmente una popolazione di circa un miliardo e 400 milioni di abitanti.
Negli ultimi mesi il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha più volte sottolineato la pericolosità del Pcc per gli Stati Uniti e il mondo libero. All’inizio di questo mese, mentre parlava al Georgia Institute of Technology, Pompeo ha dichiarato che «il Partito Comunista Cinese sta avvelenando le risorse dei nostri istituti di istruzione superiore per i suoi scopi, e […] queste azioni degradano le nostre libertà e la sicurezza nazionale americana».
Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato il 3 dicembre nuove restrizioni sui visti per i membri del Pcc e le loro famiglie, riducendo i loro visti B-1 e B-2 turistici a un massimo di un mese, rispetto al precedente limite massimo di 10 anni.
Fonte: Epoch Times Italia,14/12/2020
Articolo in inglese:
CCP Members Hold Positions at British Consulates, Major UK, US Firms: Leaked Database
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