VERONA: pastificio irregolare scoperto dalla Finanza gestito da cittadini cinesi
VERONA. Nella giornata di ieri la Guardia di Finanza di Verona ha concluso un’attività principalmente orientata al contrasto del lavoro nero e irregolare, dalla quale sono scaturite numerose violazioni che vanno dal mancato rispetto della normativa sanitaria al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Si è trattato di un’operazione che ha permesso di individuare un opificio gestito da cittadini cinesi a Trevenzuolo che operava in condizioni igieniche precarie e in totale assenza del rispetto delle norme di sicurezza.
All’interno dell’attività – che produceva prodotti alimentari, in particolare pasta - le Fiamme Gialle della Compagnia di Villafranca hanno individuato due dipendenti «in nero», privi del permesso di soggiorno.
L’opificio era suddiviso in due aree: la principale destinata alla produzione alimentare, l’altra – che sarebbe dovuta essere adibita esclusivamente a locale caldaia – veniva utilizzata dai due cittadini cinesi anche come dormitorio. Al momento dell’intervento, il personale era intento al taglio ed al confezionamento della pasta.
Parte della lavorazione veniva svolta anche in un piazzale esterno e sotto una tettoia fatiscente, in totale inosservanza delle principali norme igienico-sanitarie: addirittura alcuni animali domestici circolavano indisturbati tra i prodotti alimentari che, a breve, sarebbero andati a finire sulle tavole degli ignari consumatori.
I Finanzieri hanno richiesto immediatamente l’intervento del personale Sian dell’Ulss 22 di Bussolengo, sottoponendo così al fermo amministrativo sanitario oltre 843 quintali di pasta ed i macchinari utilizzati per la produzione - ai sensi del regolamento Cee 852/04.
I locali industriali adibiti abusivamente a dormitori sono stati sottoposti a sequestro e il titolare della ditta è stato segnalato all’autorità giudiziaria per violazioni alle norme urbanistiche. La presenza dei due lavoratori in «nero» e l’assenza di dipendenti in regola, ha permesso ai finanzieri di richiedere ed ottenere dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Verona il provvedimento di sospensione dell’attività, immediatamente notificato.
Il titolare dell’impresa è stato denunciato a piede libero anche per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
La tutela della leale concorrenza e della sicurezza dei consumatori è stata la priorità operativa che ha caratterizzato anche un’altra attività svolta, sempre nella giornata di ieri, nel quartiere cittadino di «Santa Lucia»: la Guardia di Finanza in un minimarket gestito da un soggetto di etnia bangladese ha sottoposto a sequestro quasi 130 Kg di prodotti alimentari – in parte scaduti e in parte privi delle indicazioni in lingua italiana – e circa 180 litri di bevande, anch’essi senza le previste etichette.
L’Arena,it,13/08/2014
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