Xinjiang, raid in una scuola coranica che insegna l’islam ai bambini

La polizia della remota provincia settentrionale cinese del Xinjiang ha compiuto un raid contro una scuola coranica che insegnava i fondamenti della fede islamica a un gruppo composto da 54 bambini. Nel corso dell’intervento, almeno 12 bambini hanno subito delle ustioni che per gli agenti sono derivate “dai loro rapitori che volevano resistere all’arresto”. Secondo l’agenzia di stampa Xinhua, infatti, la polizia ha agito “per salvare i giovani da predicatori illegali. Dopo la segnalazione di alcuni residenti del posto, gli agenti hanno interrotto un incontro religioso illegale: nel corso dell’operazione 3 predicatori sono stati arrestati e 3 poliziotti sono stati feriti”. Secondo il Congresso mondiale degli uighuri, l’organizzazione che dalla Germania combatte per l’autonomia dell’etnia maggioritaria della zona (di fede islamica), quello della polizia è stato invece “un attacco. La polizia ha usato gas lacrimogeno contro i giovani studenti, ferendo entrambe le parti. Lo scopo è quello di sradicare la fede religiosa islamica dalla zona”. Secondo queste fonti, inoltre, gli arrestati sarebbero 47 di cui 11 donne. Il Xinjiang è da sempre una delle province meno inclini a rimanere sotto il controllo del governo comunista centrale. Dopo un periodo di breve indipendenza, concluso con l’invasione dell’Esercito di liberazione popolare maoista, infatti, i leader uighuri hanno chiesto a Pechino autonomia culturale e libertà religiosa. Per il governo centrale, invece, nella zona sono attivi gruppi di fondamentalisti islamici che cercano di destabilizzare la situazione.

Fonte: Asia News, 7 giugno 2012

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